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Pisa, senti Kutuzov: «Più pressioni sullo Spezia, è obbligato a vincere»

di Andrea Chiavacci

	Kutuzov con la maglia del Pisa
Kutuzov con la maglia del Pisa

L’attaccante bielorussocommenta la sfida promozione. Da nerazzurro segnò una doppietta sul campo dei liguri: «Inzaghi ha imboccato la strada giusta, gli serviva questa piazza»

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PISA. Nel 2007-2008 ha regalato magie ed emozioni ai tifosi nerazzurri. Il bielorusso Vitali Kutuzov segnò 10 gol in 37 partite in quel campionato in cui trovò un’intesa super con Cerci e Castillo. A Spezia realizzò anche una doppietta nel 4-1 contro i bianconeri. L’attaccante ci dice la sua sulla sfida di domenica al Picco. E non solo.

Vitaly, Spezia-Pisa è la partita decisiva?

«Ora sono tutte finali. In più è una gara molto sentita dalle tifoserie e da tutto l’ambiente. Il Pisa l’affronta con un vantaggio di 6 punti e mentalmente ci arriva meglio nonostante la sconfitta di Sassuolo. Ci può stare di perdere con la prima della classe. Credo che comunque la squadra arrivi piuttosto bene alla super sfida. È al secondo posto meritatamente».

Come giudica Filippo Inzaghi allenatore dopo essere stato suo compagno al Milan?

«Ho giocato una stagione al Milan, ma sono stato diversi anni sotto contratto con i rossoneri, andando spesso in prestito, e abbiamo fatto anche un ritiro precampionato con lui e la squadra. Oltretutto abitavamo nello stesso palazzo. Ci incrociavamo spesso. Sono stato anche compagno di squadra di suo fratello Simone alla Sampdoria. Da allenatore Filippo ha incontrato qualche difficoltà nel suo percorso, ma mi sembra che ora abbia trovato la strada giusta. Gli serviva una piazza come Pisa. Da calciatore aveva il carattere e quella voglia di vincere e di non mollare di un centimetro che hanno tutti i giocatori di quel livello. Altrimenti non diventi un campione. Da allenatore sta trasmettendo questo carisma alla squadra e ai tifosi».

Dall’altra parte c’è il grande ex Luca D’Angelo: saranno gli allenatori a fare la differenza?

«Non lo so, ma sarà comunque un bel duello. D’Angelo non l’ho conosciuto personalmente, ma a Pisa ha fatto grandi cose. A La Spezia è stato bravo a rilanciare la squadra nella passata stagione e ora a farla lottare per la promozione. Anche se dopo tre stagioni di A si è trovato delle basi già importanti».

E in campo chi può fare la differenza?

«Non credo che possa farla un singolo. Sarà il collettivo a fare la differenza. Quando giocavo io in serie B non sempre chi aveva il bomber o il singolo forte vinceva il campionato. Vince chi è più completo e chi l’approccia meglio. Soprattutto chi ha più libertà a livello mentale. I nerazzurri da questo punto di vista partono, sulla carta, avvantaggiati. Hanno la consapevolezza che vincendo potrebbero mettere quasi un’ipoteca sulla promozione, lo Spezia invece è obbligato a vincere per avvicinarsi. Sono loro ad avere più pressione».

Domenica ci saranno i tifosi, ma solo quelli con la tessera: quando avete giocato voi a Spezia la trasferta era vietata. Che ricordi ha di quella giornata?

«Bellissimi, non solo perché ho segnato una doppietta. Quei due gol sono stati solo la ciliegina. Aveva piovuto tanto, ma in quella stagione ci esaltavamo su ogni tipo di campo. Siamo riusciti a fare grandi giocate sul fango. Merito di Ventura che la preparò benissimo, merito nostro che ci allenammo duramente».

Oltretutto non c’era il titolare in porta...

«Morello aveva la febbre e io avevo paura perché in porta giocava Padelli (sorride). Ovviamente scherzo. Lo prendevo in giro perché stava sempre in panchina. Fu molto bravo anche lui quel pomeriggio. Ci sentiamo ancora, siamo amici. Lui è sempre in serie A, domenica ha giocato titolare nell’Udinese».

Invece Vitali Kutuzov che progetti ha?

«Sono tornato in Bielorussia e ho scritto di recente un libro sulla mia carriera. Al momento però non penso di tradurlo in italiano. Intanto cerco di seguire il Pisa e spero che riesca finalmente a tornare nella categoria che merita. E che meritano i tifosi».


 

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