Il caso
Pisa, la lezione di John Berrymore: il sogno vale più del rimpianto
Bicchiere mezzo vuoto però il traguardo è più vicino
Diceva John Berrymore, attore statunitense dal fascino carismatico che divene una star assoluta del cinema muto, che un uomo è vecchio solo quando in lui i rimpianti superano i sogni.
Ecco. È il presente del Pisa. Cioè la strada da seguire, per i nerazzurri, dopo l’occasione sprecata a Cesena. Sì, perché girarci intorno è inutile. In vantaggio prima di un gol e poi anche di un uomo la squadra di Pippo Inzaghi poteva e doveva fare meglio. In sostanza portare a casa quel successo che a lungo ha tenuto ben stretto tra le mani. Così non è stato, purtroppo, e il punto del Mannuzzi stavolta somiglia maledettamente al bicchiere mezzo vuoto della rituale domanda. Sull’esito del match hanno influito tante componenti. Inclusa la bravura altrui (già, con questo Pisa può sembrare strano ma in campo ci sono anche gli avversari...) ma anche i demeriti propri. La partita, infatti, in bilico è rimasta a lungo ma solo in termini numerici, perché capitan Caracciolo e soci erano padroni del campo. È mancato di azzannarla, la gara, di sferrare il colpo del ko quando era decisamente alla portata. Non hanno aiutato, in questa ottica, i cambi ordinati la panchina, perché un senso nelle scelte di Inzaghi c’era ma evidentemente il “messaggio” arrivato alla squadra è stato di addormentare la contesa senza correre rischi inutili.
Detto che i rimpianti ci sono e hanno ragione di esserci, insomma, meglio passare a quello che davvero interessa: i sogni. Anzi, il sogno. Quello che i nerazzurri cullano e coltivano dalla scorsa estate e che, al netto di quello che poteva essere ma non è stato, continua a prendere corpo, forma e sostanza. Già, perché il calcio non è mai stato né mai sarà una scienza esatta, ma i numeri ci sono, hanno il loro peso e raccontano molto. Ad esempio dicono che oggi, con 26 tappe di una corsa che ne conta 38 già consumate, il Pisa ha perso 2 punti dal Sassuolo (la capolista ora è a +7) ma ha mantenuto in invariato il vantaggio sulle più dirette inseguitrici Spezia, +4, e Cremonese, +13. Tutto come prima? No. Non è proprio così perché di incontri e scontri ora ne mancano 12 e quindi i punti a disposizione, dei nerazzurri ma anche di che indietro, sono passati da 39 a 36. E non serve una laurea in scienze della matematica per capire che anche il piccolo passo di Cesena in realtà è ed è stato un passo avanti.
Il traguardo, però, non è ancora dietro l’angolo. Di battaglie (sportive) da combattere ne restano assai. Ed è d’obbligo (assoluto) che il Pisa continui con lo stesso spirito, la stessa anima, lo stesso cuore. In molti, come in parte è successo al Mannuzzi, cercheranno di “sporcare” il più possibile le sfide coi nerazzurri, di giocarle sul campo e anche sui nervi. E bisogna mantenerli saldi. Ricordandosi, sempre, che il sogno vale più dei rimpianti.l
© RIPRODUZIONE RISERVATA