Mister Marino presenta Modena-Pisa: «I nerazzurri stanno meglio. Torregrossa? È capace di tutto, lo conosco bene»
Il tecnico fa le carte al campionato e anticipa i temi della sfida del Braglia. «D’Angelo e Tesser bravi e organizzati»
PISA. Sabato 11 marzo alle 14 c’è la sfida chiave in ottica playoff: Modena-Pisa. Il punto della situazione è affidato a Pasquale Marino, uno degli allenatori che conosce meglio la Serie B, che parla del match del Braglia e non solo.
Che idea si è fatto di questo campionato?
«Come sempre è molto equilibrato, solo il Frosinone sta facendo una corsa a parte. I risultati dei ciociari sono il frutto di un lavoro portato avanti negli anni dalla società e che è passato anche per la delusione della mancata qualificazione ai playoff della passata stagione. Dare fiducia a Grosso è stata la scelta giusta. Non ha fatto lo stesso il Pisa, che dopo l'ottimo lavoro di D'Angelo aveva inizialmente deciso di cambiare e così ha perso terreno prezioso in avvio di campionato. Maran è senza dubbio un ottimo allenatore ma con il ritorno di D'Angelo la squadra è tornata a tenere un ritmo da primi posti, rimontando tante posizioni. I giocatori ormai conoscono da tempo le idee del loro allenatore. E anche i nuovi arrivi si sono integrati bene».
E alle spalle dei ciociari chi la sorprende maggiormente?
«Per il secondo posto la lotta è molto aperta. Il Genoa da quando è arrivato Gilardino ha trovato il passo giusto ma la sorpresa più grande è ovviamente il SudTirol. Anche il Bari però non me lo aspettavo così in alto. I pugliesi hanno una grande storia alle spalle ma sono anche loro una neopromossa come la squadra altoatesina. Entrambe meritano di stare in alto. Bisoli da quando è arrivato al SudTirol ha saputo dare grande continuità e nel 2023 è l'unico che non ha mai perso».
Il Pisa e le altre inseguitrici possono rientrare?
«A dieci partite dalla fine 8 punti da recuperare sulla seconda non sono pochi. Inoltre i nerazzurri devono superare tre squadre. Anche se la B ci ha insegnato che tutto è possibile è difficile che tutte e tre possano crollare. Per quanto riguarda le altre attualmente in zona playoff va detto che la Reggina, nonostante il netto calo rispetto all'andata, dispone di un gruppo di ottimi giocatori e ha le carte in regola per risollevarsi. Il Parma alterna grandi cose a qualche frenata di troppo e il Cagliari non è ancora riuscito a svoltare nonostante l'arrivo di un tecnico dell'esperienza di Ranieri».
Quanto conta avere una posizione migliore nella griglia playoff?
«È un fattore decisivo. Mi fa ancora male pensare al quarto di finale pareggiato con l'Empoli in casa del Chievo Verona. Siamo stati eliminati proprio per la peggior posizione in classifica. Fa male uscire senza aver perso e con due rigori sbagliati. Uno a pochi minuti dal 90’. La posizione è fondamentale perché se arrivi 3° o 4° salti un turno e risparmi energie preziose. Bisogna arrivare in fondo con la migliore condizione fisica e senza grossi infortuni. La differenza può farla anche l'ampiezza della rosa e il Pisa da questo punto di vista ha un organico importante».
In ottica di Modena-Pisa come vede la sfida tra i suoi colleghi Tesser e D'Angelo?
«I due tecnici stanno facendo entrambi un grande lavoro. Tesser ha centrato la promozione in B al primo colpo e fino a poche giornate fa era dentro i playoff. D'Angelo ormai è uno che conosce bene la categoria. Non è uno che ti fa giocare addosso agli avversari ma pensa ad essere propositivo. Le squadre arrivano a questa sfida con stati d'animo opposti. Il Pisa con maggiore serenità, mentre il Modena dopo tre sconfitte di fila non può permettersi passi falsi. Giocano con un modulo simile e sono entrambe ben organizzate nelle due fasi. Vista anche la posta in palio potrebbe venirne fuori una partita bloccata ma spero di sbagliarmi perché potrebbe risentirne lo spettacolo».
E quindi chi può deciderla?
«Modena e Pisa hanno i singoli con le qualità giuste per risolverla. Se devo fare un nome dico Torregrossa che è un giocatore che ho allenato (a Brescia, nda) e conosco bene. Può fare la differenza sempre. Ma oltre ai singoli conterà chi riuscirà ad avere la supremazia del gioco e portare più giocatori nella metà campo avversaria. Il bel calcio alla fine paga più di ogni oltre fattore».