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Una rivoluzione in due mesi Ecco da dove riparte il Pisa

Andrea Chiavacci
Una rivoluzione in due mesi Ecco da dove riparte il Pisa

Knaster ci crede e ha scelto un uomo fatto apposta per l’impresa: Maran In campo un mix di giovani ed esperti, fuori la passione travolgente dei tifosi

13 agosto 2022
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PISA. Uno stadio intero che prima esulta, poi si abbatte, spera ancora e infine piange lacrime di delusione. Non di rabbia, perché in quella amarissima serata di tarda primavera c’era la consapevolezza che i calciatori nerazzurri avevano dato tutto per la maglia. Per questo meritarono gli applausi a scena aperta di un pubblico talvolta critico ma passionale e innamorato. Ci eravamo lasciati così, il 29 maggio scorso, con il Pisa sconfitto per 4-3 ai supplementari in casa dal Monza che festeggiava la sua prima storica promozione in A mentre l’Arena era diventata gelida come una notte al polo nord.

Ci ritroviamo stasera, al via di questo nuovo campionato di B stasera alle 20,45 nel campo tradizionalmente ostico di Cittadella, dopo i tanti cambiamenti dell’estate e un cantiere ancora aperto ma che inizia a prendere una forma interessante.

Intanto la novità più importante riguarda il cambio in panchina. Non c’è più Luca D’Angelo, l’uomo che in quattro anni ha contribuito non poco a portare il Pisa dai difficili campi della C a un centimetro dalla A, e al suo posto è arrivato Rolando Maran che proprio a Cittadella, venti anni fa, ha iniziato il suo lungo viaggio nel mondo del calcio professionistico. Grande esperienza nella massima serie e voglia di rilanciarsi in quella B dove manca da 10 anni. Anche lui, come il Pisa, beffato in una finale playoff con il suo Varese. In quel caso contro la Sampdoria.

Il mercato non è stato semplice per Claudio Chiellini e Giovanni Corrado ma un passo alla volta la squadra sta diventando competitiva, anche se stasera tra infortuni e squalifiche la partenza non sarà delle più comode. Grazie all’impegno economico di Alexander Knaster, che ha portato il Pisa in una dimensione sempre più internazionale, si può continuare a sognare. Va detto che tra gli altri sono partiti giocatori importanti come Birindelli e Leverbe, rivoluzionando di fatto una delle difese più forti dello scorso torneo orfana fino a novembre di Caracciolo, e vado tempo a Maran per trovare i meccanismi giusti. Il Pisa attuale è una pattuglia di giovani e di esperti che grazie agli arrivi degli ultimi giorni di Calabresi, stasera squalificato, del moldavo Ionita, grande acquisto per il centrocampo, e del trequartista Tramoni, affare da 4 milioni di euro con il Cagliari, diventa una delle candidate a giocarsi la promozione. Non ci possiamo più nascondere. Almeno il dovere di provarci c’è e a parte l’emergenza attuale i presupposti per far bene ci sono tutti. A cominciare dalla solidità della proprietà che ha sempre un occhio attento sul futuro. In attesa di completare la rosa con un nuovo numero 9, dopo la cessione all’Ajax di Lorenzo Lucca e in attesa di rivedere in campo Torregrossa, le speranze dalla cintola in su sono riposte stasera nel possibile rientro dal 1’di Sibilli, nel lancio del trequartista Morutan, preso dal Galatasaray, e nella giovane promessa guineiana Cissé, arrivato in prestito dall’Atalanta, che si porta dietro una storia da libro cuore con i bergamaschi che lo hanno preso a Copertino da una squadra che aderiva a un progetto di accoglienza per rifugiati. Ma chi merita la copertina d’inizio stagione è quello che ormai è diventato la bandiera del Pisa. Ovvero il 38enne Gaetano Masucci che inizia la sua settima stagione con il Pisa, la prima nel 2016-2017 iniziata però con la Virtus Entella, e vuole ripetere la prodezza di sette giorni fa al Brescia. Magari cambiando il risultato finale. Buon viaggio Pisa. Con la speranza di fare meglio dell’anno scorso. Che significherebbe toccare il cielo con un dito.

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