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Nel Pisa ora si parla il romeno. Storia di un feeling che viene dal passato

Andrea Chiavacci
Nel Pisa ora si parla il romeno. Storia di un feeling che viene dal passato

La colonia cresce con l’innesto del fantasista Morutan, in città per le visite

04 agosto 2022
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PISA. Il vento dell'est, soprattutto quella che viene dalla Romania, soffia sempre più forte sul Pisa in costruzione di Rolando Maran. L'ultimo tassello di questo mosaico è Olimpiu Morutan, esterno d'attacco, ma può fare anche il trequartista, che arriva dal Galatasaray. Va aggiungersi a Marius Marin e Adrian Rus, suoi compagni anche in Nazionale.

Lo sbarco

La buona riuscita della trattativa, andata in porto martedì, è stata confermata ai media romeni dal procuratore di Morutan, ovvero Ioan Becali, che ha dichiarato: «Ora (ieri mattina per chi legge, nda) partiamo per l'Italia, Olimpiu farà la visita medica, poi firmerà il contratto. È un prestito di un anno con un'opzione di acquisto definitiva». Le visite le ha svolte intorno alle 15 e ora i attende solamente l'annuncio ufficiale del club nerazzurro. Morutan arriva quindi in prestito oneroso (300mila euro) fino al termine della stagione con un obbligo di riscatto (ma c’è anche il semplice diritto) da parte del Pisa in caso di promozione in A fissato a 6 milioni (e non più 4). I dirigenti nerazzurri hanno chiuso per la seconda volta un affare con Becali, che gestisce diversi giocatori romeni in Italia, nel giro di una settimana: il procuratore è lo stesso del difensore Adrian Rus.

Fantasia al potere

Morutan, nato il 25 aprile 1999 a Cluj, punta ad avere un ruolo da protagonista in maglia nerazzurro dopo una stagione da 41 presenze, 4 gol e 5 assist con il Galatasaray tra campionato, coppe nazionali e internazionali. Si parla di un contratto di 600mila euro a stagione, pari a quello ricevuto dal Galatasaray che un anno fa lo aveva acquistato dal Fcsb di Bucarest con cui ha vinto una coppa di Romania nel 2020. Di piede mancino, sa usare anche il destro e punta molto sulla fantasia. Il baricentro basso, è alto 1,73, e lo scatto secco lo fanno diventare micidiale nell'uno contro uno. Deve trovare un po' di continuità, quella che al Galatasaray gli aveva dato Fatih Terim che lo aveva schierato anche in tutte e sei le gare dei gironi di Europa League, dall'inizio o in corso d'opera, compreso quelle con la Lazio. L'arrivo a gennaio dello spagnolo Domenec Torrent al posto dell'ex di Milan e Fiorentina ha fatto fare un passo indietro a Morutan che ha giocato meno.

La colonia... sfiorata

Il feeling tra la Romania e il Pisa nasce da lontano. Soprattutto nel 1990 quando Romeo Anconetani affidò la squadra a Mircea Lucescu che voleva assolutamente portarsi dietro Florin Raducioiu, attaccante che aveva allenato alla Dinamo Bucarest. Quando ormai sembrava fatta Raducucioiu decise di andare al Bari. Il Pisa si era interessato anche al difensore Ioan Lupescu e al centrocampista Danut Lupu, sempre della Dinamo, tanto che il 15 febbraio del 1990 venne organizzata un'amichevole a Pisa contro la squadra romena che si impose per 1-0. Due settimane prima era scesa in campo all'Arena proprio la nazionale della Romania, paese appena liberato dalla dittatura, sconfitta dal Pisa con un secco 3-0. Alla fine non arrivò nessun calciatore romeno e Lucescu, dopo l'esonero a Pisa, realizzò il sogno di portare un po' di Romania in Italia con il Brescia di Corioni che gli regalò un giocatore del calibro di Georghe Hagi. Non solo, la colonia romena prende forma in Lombardia con lo stesso Raducioiu, con Sabau e infine con Lupu. Adesso anche a Pisa c'è una sorta di colonia romena che pratica buon calcio, dopo la non indimenticabile stagione di Adrian Pit nel 2008/2009, visto che Marius Marin è un leader di questa squadra da ormai cinque stagioni, oltre che potenziale capitano, e in quella passata si è imposto con personalità l'attaccante George Puscas (che sembra a un passo da andare ad indossare la maglia della Sampdoria dopo che è decaduto l'obbligo di riscatto con la mancata promozione in A). Adesso, tornando alla cose nerazzurre, tocca a Rolando Maran assemblare una rosa che parla tante lingue diverse e insegnargli l'alfabeto universale del gioco del calcio.


 

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