Il Tirreno

Pisa

Si torna a Frosinone e il Pisa può puntare sulla carica degli ex

Andrea Chiavacci
Si torna a Frosinone e il Pisa può puntare sulla carica degli ex

Difficilmente D’Angelo potrà contare su Masucci e Soddimo ma Gucher e Beghetto hanno lasciato il segno in Ciociaria 

30 aprile 2021
3 MINUTI DI LETTURA





Andrea Chiavacci

PISA. Un pomeriggio sognando il gol dell'ex non tanto per rivincita ma per contribuire a un buon finale di stagione del Pisa. Gucher, Beghetto , Soddimo (che però al massimo potrebbe partire dalla panchina) e Masucci (che sta lavorando a parte dopo l'infortunio del gennaio scorso), sono quattro giocatori che, ciascuno a modo loro, hanno lasciato un segno particolare con la maglia del Frosinone.

Robert Gucher è ovviamente l'ex più atteso. In Ciociaria il capitano del Pisa è di casa dopo 144 partite e 11 gol dal 2008 al 2017. È stato regista e leader di una squadra che giocava a memoria e nella quale ha esordito in A il 23 agosto 2015, con tanto di fascia di capitano al braccio, nella sconfitta interna per 2-1 con il Torino. Si giocava al vecchio Matusa. Nel nuovo stadio intitolato a Benito Stirpe, invece, Guchr ha giocato solo da avversario visto che nel gennaio 2017 non trovò l'accordo con la dirigenza per il rinnovo del contratto e passò in prestito al Vicenza per sei mesi prima di accordarsi con il Pisa di Corrado nella successiva estate. In nerazzurro è già a quota 155 presenze e stavolta il rinnovo, con il Pisa ovviamente, sembra cosa fatta. Dovrebbe esser annunciato subito dopo la fine del campionato e sarebbe bello festeggiarlo giocando una grande prova nello stadio che il 31 luglio scorso lo ha visto uscire in lacrime dopo aver dato tutto assieme a Masucci che proprio su un lancio dell'austriaco arrivò a un centimetro dalla gloria e dal gol playoff.

C’è molta attesa anche per Andrea Beghetto, che quella sera vestiva la maglia del Frosinone e che ora è in ballottaggio con Francesco Lisi per un posto da titolare sulla sinistra. Beghetto è arrivato a Pisa in chiusura del mercato di gennaio con un contratto fino al 30 giugno 2023 con la formula del prestito con obbligo di riscatto da parte dei nerazzurri. Quindi la sua avventura in Ciociaria è terminata proprio in prossimità del recupero tra Pisa e Frosinone del 2 febbraio scorso, terminata 0-0 (quando Beghetto si era seduto in panchina). Una partenza che ha lasciato qualche rimpianto tra i tifosi giallazzurri visto che Beghetto è stato prezioso per la conquista della seconda promozione in A, nel 2018, e in tre anni e mezzo ha totalizzato 108 presenze e 3 gol. Anche nella prima parte di questa stagione il difensore aveva mantenuto un rendimento costante prima di diventare il mancino che D’Angelo ha inseguito a lungo e che in queste ultime quattro partite deve dimostrare tutto il suo valore. Nell’ultimo periodo qualche segnale di crescita è arrivato e domani vorrà far vedere alla sua vecchia squadra, all’epoca in panchina c’era sempre Nesta, di essersi sbagliata a non puntare ancora su di lui. Con l’ambiente, d’altra parte, è tutto ok come testimonia un messaggio scritto sui social al momento del passaggio al Pisa: «Dopo tre anni e mezzo posso solo ringraziare tutta Frosinone a cominciare dal presidente fino ai magazzinieri, i tifosi e le persone conosciute in questi anni che mi hanno subito voluto bene. È stato un onore essere gialloblu».

Il pensiero è sicuramente simile a quello di Danilo Soddimo, che però è in dubbio per la partita di domani: è in gruppo ma potrebbe non andare neppure in panchina. A Frosinone ha giocato 157 partite segnando 12 gol tra il 2013 e il gennaio 2019 mettendo la firma su una promozione in B e due in A. Anche Gaetano Masucci, ormai bandiera del Pisa, è tornato in gruppo da circa 10 giorni e sogna magari di giocare una partita prima della fine della stagione. Molto probabilmente però se ne riparlerà tra qualche mese. A Frosinone per Masucci 32 presenze e due gol in due periodi diversi e una piccola impronta sulla prima promozione in A dei ciociari: Frosinone per lui è soprattutto quel pallone fuori di un soffio che grida ancora vendetta. —

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni