Il Tirreno

Pisa

L’appello

Ascensore fuori uso e infiltrazioni, la protesta dei condomini: «Anni di disagi, vivere qui sta diventando impossibile»

di Lorenzo Carducci

	Il condominio in zona Pisanova, a dx la carrozzina usata dalla bambina rimasta bloccata in ascensore e lo stesso ascensore fuori uso
Il condominio in zona Pisanova, a dx la carrozzina usata dalla bambina rimasta bloccata in ascensore e lo stesso ascensore fuori uso

Pisa, il palazzo di edilizia popolare di via Pungilupo conta 13 proprietari e 27 inquilini: «Una bambina in carrozzina è rimasta chiusa con la mamma dentro l’elevatore»

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PISA. L’ascensore al civico 49 si blocca, ormai da anni. E nonostante i 23mila euro messi a disposizione dai proprietari, il problema alle porte non è mai stato risolto. Tanto che qualche giorno fa una bambina con disabilità motorie che abita con la famiglia al terzo piano e che si muove in carrozzina, è rimasta chiusa dentro per alcuni minuti insieme alla madre. Per andare a fare le terapie dev’essere portata in braccio su e giù per le scale. Disagi simili vengono vissuti da altre persone invalide e anziani che abitano nel solito palazzo.

Ma non c’è solo la questione ascensore: ci sono anche le infiltrazioni dal tetto, con gli appartamenti pieni di secchi per raccogliere l’acqua e c’è l’aspetto del degrado, della sporcizia. Criticità urgenti da fin troppo tempo, che spingono chi abita nel condominio di edilizia popolare di via Pungilupo (civici 45, 47 e 49), in zona Pisanova, a lanciare un vero e proprio grido d’allarme e d’aiuto ad Apes e Comune di Pisa, le istituzioni competenti in materia e che sono comunque già al corrente della situazione. A far sentire la propria voce sono soprattutto i proprietari che hanno acquistato gli appartamenti precedentemente loro assegnati (in tutto 13, mentre gli inquilini Erp sono 27) e che tuttora abitano nel condominio.

I problemi dell’edificio derivano dai mancati lavori a seguito del cedimento strutturale avvenuto nel 2020. Mancati perché nonostante l’attivazione di tre bonus edilizi, due 110 e un 50 per cento, che avrebbero dovuto risolvere diversi problemi, gli interventi si sono limitati alla facciata e non sono mai stati completati lasciando tutto in sospeso.

Questo a causa un contenzioso con la ditta incaricata che poi è approdato (e rimane tuttora) in tribunale, una causa che vede da una parte appunto le ragioni dei proprietari, di Apes e Comune e dall’altra quelle della ditta. «Nessuno ha mai messo in sicurezza il palazzo che dal cedimento del 2020 e da quando i lavori legati al bonus sono rimasti in sospeso ha e continua ad avere tanti problemi – lamenta Lucia Bellini facendosi portavoce dei proprietari –. Esteticamente l’edificio appare ristrutturato, ma ci piove dentro, è un colabrodo, e l’ascensore del civico 49 si blocca continuamente. Lo scorso maggio decidemmo di pagare i lavori di manutenzione per ascensori e autoclave, abbiamo tirato fuori 23mila euro per poi accorgerci che il preventivo su cui ci eravamo accordati prevedeva soltanto la sistemazione dei pulsanti e non delle porte, ma sono quelle a bloccarsi. È pericoloso. Noi ci siamo resi disponibili anche a pagare di più per la sistemazione completa, ma non riusciamo a farci fare questi lavori».

Coloro che hanno acquistato gli appartamenti prima che la situazione divenisse così grave, si sentono a dir poco frustrati. «Sono rimasta fregata – riprende Lucia Bellini – ho fatto sacrifici per comprare questo appartamento e ora, così come altri, mi trovo in un palazzo con tutti questi disagi e oltretutto sono anche invalida. Sono ormai anni che lottiamo, abbiamo avuto di tutto, questo palazzo ha subito anche degrado e situazioni di spaccio. Vivere qui dentro sta diventando sempre più difficile».

Oltretutto, sembra che il condominio si appresti a cambiare amministratore. In ogni caso il Comune è a conoscenza delle criticità segnalate. Lo conferma l’assessora alle politiche abitative Giovanna Bonanno, che sottolinea il proprio «costante impegno nel cercare delle soluzioni». «Da lunedì ci attiveremo di nuovo per fare il punto della situazione» aggiunge.

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