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Scontri tra tifosi a Pisa, il piano contro la guerriglia ultras. Il prefetto: «Massima attenzione per le prossime gare»

di Lorenzo Carducci

	Gli scontri a Pisa
Gli scontri a Pisa

Nuove misure al vaglio delle autorità: cresce l’attesa per la decisione su Milan-Pisa

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PISA. La riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica di ieri è stata probabilmente la più delicata degli ultimi mesi. All’ordine del giorno del vertice in prefettura – alla presenza del sindaco e del questore – c’erano infatti gli scontri avvenuti sabato in via Piave tra gli ultrà dell’Hellas Verona e quelli nerazzurri, ultimo episodio di un’escalation di violenza “calcistica” che sta allarmando la città. Al centro del dibattito anche l’eventuale implementazione (o modifica) dei servizi di sicurezza in occasione delle prossime partite casalinghe del Pisa.

A cominciare da quella in programma giovedì 30 ottobre in notturna con la Lazio, altra squadra dalla tifoseria rinomata per un’appartenenza politica di estrema destra. Prima di quella gara però il Pisa andrà a San Siro venerdì sera ospite del Milan, e qui si apre un altro capitolo.

Milan-Pisa e il “dopo”

La vendita degli ultimi biglietti nel settore ospiti è sospesa da domenica e oggi l’Osservatorio nazionale per le manifestazioni sportive del ministero dell’Interno deciderà se vietare la trasferta ai tifosi pisani, con conseguente rimborso del costo del tagliando ai 4mila che lo avevano già acquistato.

Considerata proprio la mole di ticket comprati e la distanza ravvicinata dell’evento, non è da escludere che alla fine la trasferta venga consentita. Ma al tempo stesso, in seguito alla guerriglia urbana di sabato, dal Viminale potrebbero arrivare provvedimenti successivi.

Il tema sicurezza

«Abbiamo fornito la nostra interpretazione di quello che è accaduto sabato e abbiamo esaminato le richieste del sindaco». Poche parole con cui il questore Salvatore Barilaro riassume la riunione di ieri in prefettura. Il sindaco Michele Conti era intervenuto duramente, chiedendo un «cambio di passo dell’ordine pubblico» e «una diversa e più efficace organizzazione dei servizi».

«I tifosi ospiti devono essere intercettati alle porte della città o alle stazioni ferroviarie e accompagnati allo stadio solo in prossimità dell’inizio della partita – aveva detto – La stazione di San Rossore deve essere presidiata. È la terza volta, in questo inizio di campionato, che tifoserie ospiti vengono lasciate libere di muoversi in città, e questo non può essere tollerato».

Il prefetto di Pisa Maria Luisa D’Alessandro smentisce un clima di recriminazioni, difendendo il lavoro di chi istruisce e organizza i servizi di sicurezza per gli incontri di serie A. «L’ordine pubblico è materia complessa a cui si lavora tutti insieme – premette – Le riunioni del comitato sono importanti per raccogliere contributi e indicazioni da portare al tavolo tecnico della questura. Posso assicurare che c’è unione di intenti».

Sabato 200 ultrà del Verona sono arrivati in treno alla stazione di San Rossore e poi hanno puntato indisturbati verso via Contessa Matilde. «Alla stazione era previsto il passaggio continuo delle auto di sicurezza, il questore lo aveva messo nell’ordinanza – spiega il prefetto – le valutazioni su dove piazzare le risorse vengono fatte per ogni partita, purtroppo i punti sensibili sono diversi. Avevamo detto che la serie A sarebbe stata una grande festa ma qualcuno la vuole rovinare con forme di violenza incomprensibili. Per fortuna quello che è successo è stato molto spiacevole ma non ha avuto esiti tragici. Bisogna anche chiedere ai tifosi di rispettare le regole per non guastare la sportività». Sui prossimi appuntamenti, Maria Luisa D’Alessandro garantisce «il massimo dell’attenzione».

Cinque arresti

Nel frattempo cinque tifosi del Verona, individuati tra i più attivi negli scontri, sono stati arrestati dalla polizia di Pisa, Verona e Trento, con l’accusa di rissa e possesso, utilizzo e lancio di fumogeni, mazze, bastoni, oggetti contundenti e atti ad offendere. Decisiva l’analisi dei video da parte della Digos di Pisa guidata dal dirigente Alessandro Sestito. Il lavoro di identificazione di tifosi veronesi e pisani prosegue.
 

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