Il Tirreno

Pisa

Il caso

«Scusi, il vestito….», e poi il furto: in Toscana la nuova tecnica dei ladri – Sono in due e “salvarsi” è quasi impossibile

di Roberta Galli

	Come funziona la tecnica del vestito macchiato 
Come funziona la tecnica del vestito macchiato 

La vittima a Pisa è una signora di 70 anni: i malviventi si aiutano con una sostanza marrone inserita all’interno di una pistola ad acqua

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PISA. «E pensare che l’ho anche ringraziata per avermi aiutata a ripulire il vestito». L’ultima frontiera della truffa sbarca a Pisa, a due passi da piazza del Duomo. Stavolta a entrare in azione è la quantomeno singolare tecnica del finto “guano di piccione”, già utilizzata da tempo in altre grandi città come Roma e Milano, ma anche a Rimini e Ancona, e che nei primi giorni di settembre ha fatto il suo ingresso anche all'ombra della Torre. In pratica si sporcano le vittime con una sostanza marrone, lanciata utilizzando una pistola ad acqua, si fa finta di aiutare a pulire gli abiti e si derubano i malcapitati.

Il caso

A farne le spese, nei giorni scorsi, è stata una settantenne pisana, Maria, residente nel quartiere di Porta a Lucca. La pensionata è tornata a casa e dopo aver fatto la doccia, si è resa conto di non aver più attaccata al collo la sua collana d’oro e il pensiero è andato subito a quella signora gentile che in un battibaleno si era palesata dietro a lei e con modi molto garbati si era offerta di aiutarla con dei fazzoletti di carta. Maria ha sporto denuncia ai carabinieri, ma al momento della truffatrice nessuna traccia. Secondo la descrizione della vittima sarebbe una donna sui 40 anni, ben vestiva, con accento spagnolo.

Il racconto

«Quanto è accaduto – spiega la signora Maria – è un gesto che mi profondamente colpito e mi ha lasciato dentro tanta tristezza. Oltre al danno, la collana d’oro era un ricordo di famiglia, anche la beffa. Offrirsi con un gesto carino per raggirare una persona è veramente brutto, per questo ho deciso di raccontare la mia storia, magari quello che successo a me può aiutare qualcun altro ad essere più prudente. Insomma a non fidarsi come ho fatto io, ma ripeto tutto è avvenuto in buona fede, purtroppo oramai nella nostra società dobbiamo tenere sempre gli occhi bene aperti in tutte le circostanze». Ma partiamo dall’inizio. Il fatto è accaduto alle 15,30 davanti al dipartimento di Ingegneria in via Diotisalvi. Siamo a pochi passi da piazza dei Miracoli. La signora Maria era uscita dall'ospedale Santa Chiara, dove aveva effettuato una visita medica e a piedi si era incamminata per raggiugere il parcheggio davanti all'Ateneo, dove ad attenderla c'era il marito in auto per riportala casa.

Il momento chiave

«Mentre camminavo sul marciapiedi ho sentito qualcosa cadermi sulla testa, poi sul collo e poi sulle spalle – racconta Maria –. Ho pensato subito che fossero feci di uccello, anche se in enorme quantità. Poco dopo ho udito da dietro una voce femminile che mi chiamava, avvisandomi che un grosso volatile mi aveva sporcato il vestito. La donna aveva in mano dei fazzoletti di carta e si è offerta di aiutarmi, soprattutto nel punto che da sola non sarei riuscita a raggiungere, dietro la schiena, ed è lì, presumibilmente, che mi ha sfilato la collana, con una maestria unica, da ladra professionista». La pensionata ha deciso di recarsi dai carabinieri per sporgere denuncia. «Non tanto per ritrovare la collana – dice – perché so che non la riavrò indietro, ma per informare altri pisani, mettendoli in guarda se si ritrovassero in situazioni simili». La tecnica del guano è una tecnica tanto semplice quanto efficace: un complice spruzza o sporca la vittima, solitamente anziana e sola, con una sostanza che simula escrementi di piccione o fango. Il complice o la complice entra in scena con gentilezza infinita e finisce il lavoro.

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