Overtourism a Pisa, ticket da 100 euro per i turisti? Commercianti contrari al “modello Venezia”: «Ma la maleducazione dilaga»
Tra gli esercenti e i ristoratori non fa presa la proposta dei cosiddetti “day tripper” per limitare il turismo mordi e fuggi. Ma denunciano: «Mai visto un livello così basso»
PISA. «C’è un’esplosione totale di overtourism mai vista prima, con una tipologia di persone che vaga senza entrare nei negozi e senza neppure sapere dov’è. Mi dispiace dirlo, ma questo turismo è osceno». Così, nei giorni scorsi, parlava al Corriere del Veneto Setrak Tokatzian, neopresidente dell’associazione Piazza San Marco che riunisce caffè storici, gioiellieri, artigiani del vetro, ossia gli operatori di quel lusso Made in Venice che ha sempre più difficoltà nell’affrontare un turismo di massa e un commercio virtuale. Tokatzian propone di far pagare i cosiddetti day tripper 100 euro. Una proposta rilanciata poi anche da Firenze. E Pisa? Risente anch’essa dell’overtourism, il "turismo eccessivo"? Cosa ne pensano i commercianti e ristoratori?
Mario Bardelli, titolare della gioielleria Bardelli, in Borgo Stretto dal 1871, da quattro generazioni, va subito al punto: «La classe media non esiste più. Soprattutto a Pisa in cui, vista la Torre, i turisti vanno altrove. Situazione che non si verifica invece a Venezia o a Firenze. Questa è la nostra spada di Damocle. Qui ci vengono veramente pochi. E quei pochi, per quanto mi riguarda, spendono il minimo a tutti i livelli. Ho visto turisti dividersi la pizza o riempirsi le borracce con l’acqua, soprattutto gli stranieri. Un turismo un po’ più adeguato ce l’abbiamo sempre avuto a settembre, però è un calo epocale, in cui contribuiscono le guerre, il clima di paura che si respira. Poi, sinceramente, dopo il Covid, i numeri non sono più stati quelli. Sono stati il 30%, 40% in meno. In molti si lamentano che non trovano il gioielliere di fiducia quando sono i primi a comprare l’orologio su Internet e poi, magari, andare dal gioielliere per farsi scorciare il cinturino».
Quanto al ticket, «non concordo - dice -. Secondo me ci vorrebbe un po’ più di senso di responsabilità. Inutile invadere le città. Siamo invasi da turisti scarsi, abbiamo raggiunto un livello che, veramente, non avevo mai visto. Per un bracciale da 25 o 30 euro ci chiedono se c’è qualcosa di più economico». Il senso di responsabilità è un aspetto messo in evidenza da vari ristoratori, come Nicola Vannucci, uno dei proprietari della Trattoria Toscana. «Qui, a Pisa, spesso ci ritroviamo con turisti poco educati, che non apprezzano niente - dice - . Mi sono capitati casi in cui due pizze venivano divise da quattro persone. In passato è anche successo che mangiavano e non pagavano. Il turismo pisano è tutto un mordi e fuggi».
Da parte sua Luigi Savino, titolare del ristorante Santa Maria, spiega: «Io sto qua dal 1975. Pisa deve trattenere il turista e invece qui è uno scappa e fuggi. Dovrebbe prendere esempio da Lucca. Infatti, è Lucca che riempie Pisa, e questo, da pisano, un po’ dispiace. Per il resto, penso che un po’ di selezione vada fatta, perché abbiamo turisti irrispettosi, che sporcano la città. Tutti hanno il diritto di viaggiare ma ci vuole comunque rispetto. L’importante è l’educazione. Andrebbe fatta una lezione di civiltà. Mi è capitato di vedere turisti che riempiono la bottiglia d’acqua dalla fontanella e poi si mettono a mangiare qui. Gente che prende anche la bottiglia d’acqua direttamente dalla borsa».
Paola Costa è titolare del Bar Costa. «In questi ultimi anni - dice - ho notato più turismo di massa ma sono completamente in disaccordo con le proposte dei ticket, perché viaggiare è un diritto di tutti. A mio avviso, il problema principale è la mancanza di educazione. Per esempio, noi togliamo le salviette dal tavolo, perché è un continuo prenderle. Il turismo va regolamentato ma non attraverso i ticket. Si dovrebbero avere più controlli sugli atteggiamenti comuni. Qui ci sono tanti furti, in questo periodo è pieno di ladri che si travestono da turisti derubandoli e gente che bivacca». Problematiche messe in evidenza anche da Vincenzo Camorcia del bar Lo Sfizio: «Quest’anno abbiamo notato un calo e i turisti spendono meno. Pisa potrebbe fare di più. Partendo dal risolvere il problema parcheggi che sono molto cari. Si potrebbe fare una sosta libera. Per me il problema principale è non sapere accogliere a modo il turismo esterno».