Il Tirreno

Pisa

La storia

Poldo, da 14 anni in canile a Pisa, la storia del cagnolone che non sa farsi notare: «Il suo sguardo è triste e rassegnato»

dI Paola Silvi
Poldo nel canile "Soffio di vento" di Pisa
Poldo nel canile "Soffio di vento" di Pisa

Gli operatori: «Ci vorrebbe una famiglia con passione e tanta pazienza, merita un cuscino caldo e tanto affetto»

3 MINUTI DI LETTURA





PISA. Poldo ha 15 anni e da 14 vive in canile, invisibile agli occhi di chi passa. Veterano del rifugio “Soffio di vento”, a Pisa, nessuno l’ha mai scelto e lui non ha mai imparato a sperare. Anche se questo cagnolone «dolce e per niente aggressivo, che non si merita assolutamente tutto questo tempo in un box», dicono i volontari, resta ancora aggrappato al sogno di trovare una casa per gli ultimi anni che gli rimangono.

Il ritrovamento

Quando l’hanno trovato, abbandonato e sofferente, Poldo era spaventato e nonostante i percorsi educativi che ha frequentato continua a essere timoroso e guardingo. «Non gioca con gli altri cani – dice Francesca Novello, un’educatrice del canile pisano – ha paura degli ambienti e delle persone nuove». All’inizio era immobile, con uno sguardo che diceva più di mille parole. Non abbaiava, non si lasciava avvicinare. Ma il suo silenzio parla ancora di solitudine e rassegnazione. Gli altri cani cercano di attirare l’attenzione, ma Poldo sembra sapere di essere diverso. Il suo pelo marrone di meticcio, con quelle spruzzate bianche che ne tradiscono l’età non più giovane e il suo aspetto discreto l’hanno reso “anonimo” agli sguardi di chi cerca un peloso da adottare. «Lui non viene incontro, non fa le feste e non scodinzola alle coccole. Quando arriva il veterinario per le visite di controllo dobbiamo essere in due per prenderlo in braccio e spostarlo di peso. È l’opposto di quello che di solito le persone cercano in un cane. L’indice di adottabilità più alto, in base a uno studio universitario, ce l’hanno infatti le femmine di piccola taglia e a pelo raso. Per questo – continua Novello – per Poldo ci vorrebbe una famiglia che avesse tanta passione e tanta pazienza, che cominciasse a venire con costanza in canile a incontrarlo per sconfiggere la sua timidezza e instaurare una relazione di fiducia». Perché se da una parte i mesi che passano non devono permettersi di togliere a Poldo anche l’ultima possibilità di un cuscino caldo, di una famiglia che lo guardi con amore, dall’altra anche «i piccoli cambiamenti – spiega Angelo Gazzano, professore di Etologia e benessere animale del dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa – per un cane fobico come Poldo potrebbero essere fonte di stress. Del resto l’adozione è come un matrimonio, bisogna che la coppia funzioni». E non sempre il feeling è facile. «In canile, pur con un altissimo tasso di adottabilità, non è così raro trovare cani che vi trascorrono periodi lunghi. Di solito si tratta di animali pericolosi, che arrivano come rinuncia di proprietà perché difficili da gestire, di cani di grossa taglia oppure anziani. In tutti questi casi – aggiunge – diventa indispensabile ricorrere all’educazione».

Per chi vuole Poldo

Alla facoltà dell’ateneo pisano ormai dieci anni fa è nato il corso di laurea, unico in Italia, dedicato alle tecniche di allevamento e di educazione cinofila. «Oggi, rispetto alle consuetudini del passato, pretendiamo tantissimo dai cani. Vogliamo portarli a passeggio, al ristorante, li facciamo dormire con noi. Ma prima vanno educati», conclude il professore. Per chi fosse interessato a Poldo ma anche ad altri quattrozampe del canile di via di Granuccio a Ospedaletto: 349 9491412, canilesanitariopisa@libero.it.
 

Primo piano
La tragedia

Massarosa, muore nello scontro fra due auto sulla via di Montramito: chi è la vittima

Sani e Belli