Pisa, nuovo terminal per più passeggeri: l’aeroporto Galilei si “espande”
A luglio il via ai lavori da 70 milioni di euro: «Sarà uno scalo all’avanguardia»
PISA. Avrà una superficie di 50.600 metri quadrati, il 28 per cento in più di quella attuale, e una capacità di accoglienza fino a sette milioni di passeggeri all’anno. In prospettiva, però, potrebbe ospitarne anche un milione in più. La data che segnerà uno spartiacque nello sviluppo dell’aeroporto Galilei di Pisa è il 22 luglio quando, dopo la fine dei lavori propedeutici iniziati nel 2022, operai e mezzi torneranno nell’area aeroportuale per concretizzare il progetto da 70 milioni di euro per il restyling e l’ampliamento del terminal passeggeri che, tra poco più di due anni, farà dello scalo pisano «un aeroporto all’avanguardia, sostenibile e in grado di rispondere a tutte le nuove esigenze del trasporto aereo», sottolinea Roberto Naldi, amministratore delegato di Toscana Aeroporti.
I lavori
I lavori, che saranno realizzati da Toscana Aeroporti Costruzioni, società controllata della spa aeroportuale toscana, sono divisi in tre fasi e non interromperanno mai l’operatività dello scalo (osserveranno una pausa nelle due settimane centrali del mese di agosto in concomitanza con il picco dei passeggeri atteso nello scalo). La prima fase (12 mesi), prevede la costruzione di un nuovo edificio di 7.100 metri quadrati a sinistra dell’attuale terminal, destinato ad ospitare gli arrivi, che sarà caratterizzato da un impianto fotovoltaico di 300kW che consentirà di alimentare la struttura con energia autoprodotta.
Il secondo step (11 mesi), prevede la ristrutturazione dell’attuale terminal arrivi: piano terra e primo piano uniti con un nuovo collegamento verticale, una nuova sala vip e una hall di controllo passaporti. Al termine dell’intervento, lo spazio ospiterà le operazioni di partenze
. La terza fase (4 o 5 mesi), prevede la ristrutturazione dell’attuale terminal partenze. Contestualmente, sarà eliminato l’attuale settore controllo passaporti, ampliando la hall di imbarco extra Schengen. Al termine dei lavori, le zone partenze e arrivi saranno separate con «conseguenti importanti benefici nella gestione dei flussi e dell’operatività dello scalo».
L’area d’imbarco aumenterà da 3.150 a 6.554 metri quadrati. Previsto anche l’ampliamento e la ridefinizione dell’offerta commerciale e una riconfigurazione degli spazi esterni che permetterà di accogliere aerei più grandi e velocizzare le operazioni di carico e scarico. Tutte le strutture saranno predisposte per eventuali, futuri, nuovi ampliamento che potrebbero far crescere la capacità di accoglienza fino a otto milioni di passeggeri all’anno. «Pisa potrà vantare un aeroporto all’avanguardia in grado di generare importanti ricadute per il territorio», promette Naldi, che ha presentato il progetto alla presenza del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, del sindaco di Pisa Michele Conti, del direttore pianificazione di Enac Costantino Pandolfi e del presidente dell’Unione industriale pisana Andrea Madonna.
Il ridimensionamento
Un progetto “ridimensionato” rispetto a quello presentato cinque anni fa che prevedeva “un’espansione” fino a 63mila metri quadrati, ma «che il Covid ha imposto di rivedere perché sono cambiate le abitudini, le esigenze e i flussi dei viaggiatori e anche l’operatività delle compagnie aeree è cambiata», sottolinea Naldi.
I tempi
Per la realizzazione del nuovo terminal sono previsti lavori che andranno avanti per 27-28 mesi. «Si tratta di lavori importanti che permetteranno all’aeroporto di avere un terminal e i servizi adeguati per un flusso di passeggeri in costante crescita, ma è fondamentale rispettare il cronoprogramma – l’invito di Conti – per arrivare quanto prima a questo importante traguardo per la città e per l’intera costa toscana». «Un intervento fondamentale per l’aeroporto di Pisa – aggiunge Giani –, il principale della Toscana che si appresta ad un nuovo salto di qualità e a costruire sempre migliori prospettive di crescita.
Collegamenti
Uno sviluppo, quello dello scalo pisano, che secondo Naldi va accompagnato anche da un potenziamento dei collegamenti da e per il Galilei, a partire da quelli ferroviari. «Occorrono treni all’alba e di notte per facilitare l’arrivo e la partenza dei passeggeri da e verso Firenze in concomitanza con i voli. Ed occorrono linee veloci», la richiesta di Naldi. «Una giusta richiesta», secondo Giani, di «competenza» però «dello Stato».