Pisa, telecamere nascoste per filmare il sesso tra minorenni
Pensionato condannato anche in appello: 5 anni e un mese
PISA. Un lieve sconto di pena – da 6 anni a 5 anni e un mese – per aver ripreso a loro insaputa nella sua camera da letto due minorenni in intimità. Lui prestava la casa all’adolescente, incitandolo a fare il macho con le ragazzine che frequentava. Loro, ignari di tutto, erano diventati i protagonisti di video a luci rosse. La condizione della minore età degli interpreti inconsapevoli ha travolto il “regista” dei filmati.
Vito Ardito, 72 anni, (pubblichiamo le generalità perché non sono riconducibili alle vittime, ndr) è stato riconosciuto colpevole anche in Corte d’Appello.
Pisano doc, da oltre due anni e mezzo ai domiciliari anche questo processo, l’ex presidente di un’associazione storica delle tradizioni pisane, difeso dall’avvocato Massimo Parenti, ha risarcito le parti civili.
Il reato più grave contestato era la produzione di video pedopornografici, quelli girati nell’appartamento offerto a un ragazzo per incontrare le sue conquiste sessuali.
Già condannato per aver palpeggiato ragazzine e per stalking nei confronti di un’adolescente, la seconda tegola giudiziaria per Ardito arrivò con la perquisizione della squadra mobile nella sua casa di Cascina. I poliziotti trovarono una serie di video il cui contenuto offriva le immagini di minorenni ripresi in camera da letto mentre facevano sesso.
Lo accusavano cinque ragazze all’epoca dei fatti minorenni, dal 2015 al 2020. C’erano, soprattutto due video sequestrati dalla polizia in cui si vedevano due ragazzini di 15-16 anni fare sesso nella casa messa a disposizione dal pensionato. Le scene dell’intimità erano state riprese da una serie di microcamere nascoste.
I contenuti non erano stati divulgati a terzi, ma facevano parte di un archivio personale scoperto dagli investigatori. In parallelo altre ragazze, dopo la prima che era stata risarcita e non si era costituita parte civile, si erano rivolte alla polizia pisana svelando gesti e approcci ritenuti molesti. Le foto delle minori trovate nella casa del pensionato erano state la base di partenza per sviluppare il secondo filone dell’inchiesta che ieri in appello ha definito la seconda condanna per Arditol
Pietro Barghigiani
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