Il Tirreno

Sanità in affanno

Aoup di Pisa, infermieri allo stremo: «Siamo spostati come pacchi»

Aoup di Pisa, infermieri allo stremo: «Siamo spostati come pacchi»

Carbocci (Nursind) denuncia lo squilibrio tra operatori e pazienti. «A chirurgia generale due persone per 22 malati, a infettive uno per 8»

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PISA. «In ospedale i problemi non sono solo al pronto soccorso. C’è da chiedersi cosa abbiano visto i consiglieri regionali leghisti Elena Meini e Giovanni Galli e del consigliere comunale Marcello Lazzeri».

Daniele Carbocci è il segretario provinciale del Nursind, il sindacato degli infermieri. Sul sopralluogo della delegazione della Lega, l’esponente sindacale ha molto da dire. Intanto, il metodo: «Fermo restando che le visite “ispettive” andrebbero fatte a sorpresa e no annunciate, se i consiglieri avessero visitato i reparti di Aoup si sarebbero resi conto che la situazione non è affatto rosea».

Per il Nursind «la storica mancanza di infermieri e le mancate assunzioni stanno peggiorando la qualità assistenziale in molte unità operative in ospedale».

Ecco alcuni esempi citati dal sindacalista. Da oggi la dotazione di infermieri di malattie infettive si ridurrà di 5 infermieri per poter tamponare esigenze di mancanza di infermieri sparse in altri reparti dell’azienda. «Infermieri esperti che hanno affrontato questi anni di pandemia che verranno spostati come pacchi in altri reparti» sottolinea Carbocci.

Il personale infermieristico di malattie infettive passerà da essere un infermiere ogni 5 pazienti (così come da normativa) a un infermiere ogni 8 pazienti.

«La cosa lascia esterrefatti se si considera che nelle malattie infettive di Massa e Lucca il rapporto rimane di un infermiere ogni 5 pazienti e che i pazienti più compromessi presenti in queste unità operativa sono spesso trasferiti dalle realtà della Toscana Nord Ovest alle malattie infettive dell’Aoup – ricorda il Nursind – . La decisione di ridimensionare l’organico inciderà quindi negativamente sia sulla qualità assistenziale per i pazienti sia sul carico di lavoro per gli infermieri».

Altra situazione critica viene segnalata per la chirurgia generale, edificio 30, «dove l’assistenza a 22 pazienti sottoposti ad importanti interventi chirurgici viene gestita da soli due infermieri (un infermiere ogni 11 malati) – spiega Carbocci –. Per non dire della riorganizzazione della ginecologia dove in turno abbiamo un solo infermiere e un solo Oss per tutto il reparto con 10 pazienti ricoverate».

In grossa difficoltà vengono rappresentati il reparto di incharge «valvola di sfogo del pronto soccorso» e tutti i reparti di medicina sia generale che d’urgenza dove sempre meno infermieri debbono assistere un alto numero di malati anche molto gravi.

«Ma problemi ci sono anche nei reparti di ortopedia e traumatologia e di chirurgia generale e trapianti – conclude il sindacalista – . Ad oggi tutte le nostre segnalazioni ai vertici aziendali sulle criticità dei reparti non hanno trovato risposte positive e la situazione peggiora di giorno in giorno con infermieri e Oss sempre più stanchi e demotivati, che lavorano in condizioni precarie con la frustrazione di non essere nelle condizioni psicofisiche adeguate».l

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