Il Tirreno

Pisa

Furti

Un borsone schermato per rubare alimenti e materiale informatico

Pietro Barghigiani
Un borsone schermato per rubare alimenti e materiale informatico

Arrestati dai carabinieri due giovani dopo il furto tra gli scaffali ai “Borghi”

14 agosto 2022
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CASCINA. Un sistema artigianale per rubare materiale ipertecnologico. Ci avevano provato venerdì pomeriggio al centro commerciale “I Borghi” a Navacchio i due amici georgiani entrati come clienti muniti di borsone capiente che, nelle loro intenzioni, avrebbe dovuto contenere il bottino da raccogliere tra gli scaffali.

La prima parte ha funzionato, anche se il personale addetto alla sicurezza aveva notato gli spostamenti sospetti dei due presunti clienti. Li hanno lasciati seguire il loro percorso tra il reparto informatico e quello alimentare. Poi arrivati alla cassa i due hanno tentato di superare la barriera, ma sono stati fermati. Hanno dovuto aprire la borsa termica ed è comparsa la refurtiva.

Per schermare il contenitore, rendendolo “invisibile” ai sistemi di controllo sonori, l’interno era stato foderato di carta stagnola. Bela Kobalava e Akaki Ekhavaia, georgiani di 23 e 25 anni, domiciliati a Torre del Lago e, hanno dichiarato, in Italia da poco, sono stati arrestati dai carabinieri con l’accusa di furto aggravato in concorso. Uno dei due ha anche riferito di aver frequentato l’università nel suo Paese. Il totale della merce rubata si aggira sui 1.600 euro. Materiale hi-tech e confezioni restituite al centro commerciale dai militari dell’Arma.

La tecnica di isolare le borse con la carta stagnola per schermarle ha aggravato la posizione dei due. Non un furto occasionale nato sul momento. Il colpo era stato preparato ricorrendo all’accorgimento artigianale che spesso funziona. I due ieri mattina sono comparsi in Tribunale per l’udienza di convalida in direttissima. Il giudice Giovanni Zucconi (pm onorario Massimiliano Costabile, ndr) ha convalidato gli arresti disponendo per entrambi il divieto di dimora nella provincia di Pisa. Difesi dall’avvocato d’ufficio Dario Scordo, i due connazionali si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e, dopo la convalida dell’arresto, sono stati rimessi in libertà in attesa del processo fissato ai primi di settembre.


 

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