Il Tirreno

Pisa

il personaggio  

La lotta armata col nome di battaglia Piero dell’ex Br diventato ricercatore del Cnr

Pietro Barghigiani PISA.
La lotta armata col nome di battaglia Piero dell’ex Br diventato ricercatore del Cnr

Paolo Baschieri (graziato nel 1994) venne arrestato nel 1978 con armi e documenti, tra i quali una lista di banche svizzere

18 marzo 2021
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Se le Brigate Rosse avessero dovuto fornire un organigramma con nomi e ruoli, lui era quello della logistica.

Capacità organizzative e furtive abbinate anche all’uso delle armi. Non solo un possesso decorativo. Quando i poliziotti lo arrestarono con tre compagni in auto cercò di estrarre una pistola per evitare le manette, ma venne bloccato. Il nome di battaglia era “Piero”. Se lo era scelto una volta schierato senza indugio nella armata contro il sistema. Il “Piero” del furore guerrigliero degli anni Settanta all’anagrafe risponde al nome di Paolo Baschieri, 69 anni, pisano, laureato in Fisica, ex ricercatore del Cnr, figlio del professor Lido, luminare dell’endocrinologia. Nel suo curriculum da brigatista, prima di entrare negli apparati dello Stato con l’assunzione al Cnr, ci sono condanne per attività sovversiva e banda armata e in un secondo processo per il sequestro del giudice Giovanni D’Urso. Dopo anni di carcere e la tempra di irriducibile, nel 1994 ottiene la grazia firmata dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. La ricerca e lo studio prendono il posto di armi e velleità rivoluzionarie. Ma il passato è sempre lì, impossibile da rimuovere. Non si cancella quello del dottor Baschieri, negli anni Settanta protagonista sull’asse Pisa-Firenze del nucleo delle Brigate Rosse con la sigla “Comitato rivoluzionario toscano”. Ora viene cercato dalla Procura di Roma per capire se può essere coinvolto nell’agguato di via Fani con il rapimento di Aldo Moro.

Dopo aver vissuto a Roma e a Pisa per lungo tempo, da un paio d’anni il buen ritiro del pensionato Baschieri è un casale cullato nella quiete della campagna pisana.

«Oggi (ieri, ndr) non l’ho visto, nei giorni scorsi era qui» dice un vicino. Altri tempi quando il 19 dicembre 1978 a Firenze alla vista dei poliziotti «aveva tentato di impugnare una pistola, successivamente riconosciuta per una Colt calibro 45, ma veniva impedito da ulteriore azione dall’intervento degli agenti che procedevano all’immobilizzazione di tutti gli occupanti l’autovettura» si legge nel verbale di arresto. Baschieri si trovava con tre amici (Dante Cianci, Salvatore Bombaci e Giampaolo Barbi) nel capoluogo fiorentino dove avevano tre covi. Per l’accusa attraverso i soldi del riscatto pagato per il sequestro dell’armatore Pietro Costa di Genova, Baschieri aveva finanziato l’acquisto di un appartamento poi intestato a Barbi. Erano i giorni ipotizzati dagli inquirenti della direzione strategica del sequestro Moro a Firenze nelle case reperite anche con il contributo di Baschieri, abile pure nel trovare auto a cui applicare targhe false. Tra i documenti sequestrati al futuro ricercatore del Cnr anche i riferimenti a due bersagli delle Brigate Rosse a cui incendiarono le auto con volantini di rivendicazione firmati dal Comitato rivoluzionario toscano. Altre carte non trovarono poi un approfondimento investigativo. Il brigatista pisano aveva un elenco di «società finanziarie e banche, tutte operanti in territorio svizzero, i cui nominativi si trovavano annotati su di un foglietto sequestrato a Baschieri e che il giudice istruttore riteneva avessero potuto riservare sviluppi positivi in ordine ai sovventori del gruppo terroristico». Prima ancora della richiesta di dna a Baschieri per l’ennesima inchiesta sul caso Moro, Pisa era entrata di rimbalzo in uno dei più grandi misteri italiani confermando il suo humus di città incline al proselitismo nella lotta armata. Sul cruscotto della Renault 4, nella cui bauliera fu trovato il corpo di Moro, era esposto un tagliando assicurativo rubato il tre gennaio 1976 a Lido Malasoma agente della compagnia assicurativa Les Assurances Nationales. Uno dei contributi della sezione logistica delle Br toscane. —



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