Pisa, è morto lo chef Antonio Malanca: il maestro della cucina stroncato da un malore
Aveva iniziato la gavetta in una delle rosticcerie più frequentate di Pisa, Il Fiorentino a Porta a Lucca
Una passione smisurata per la cucina della tradizione, che lo ha reso negli anni uno dei più apprezzati depositari delle antiche ricette pisane. Per Antonio Malanca, mancato sabato 13 settembre per un malore all’età di 78 anni, la cucina era molto di più che un semplice hobby. È sempre stata una parte fondamentale della sua vita, una vocazione che ha sempre coltivato, prima fuori dagli orari di lavoro come dipendente della Piaggio e poi a tempo pieno, una volta maturata la pensione.
Un maestro generoso
Del bagaglio di sapori di cui si faceva custode e ambasciatore, Malanca non andava affatto geloso. Lo si vede anche sui social, un diario di consigli e prelibatezze preparate dalla sua casa in campagna a Rigoli, nella sua San Giuliano. Amava condividere le sue conoscenze e competenze con più persone possibile, nei più disparati contesti, dai corsi per studenti o per addetti ai lavori della filiera alimentare fino alle occasioni più informali e conviviali, passando per le manifestazioni enogastronomiche in giro per tutta la provincia e non solo.
Un cuoco della porta accanto
Niente a che vedere con l’immagine patinata ed elitaria dell’odierno “chef”: Malanca incarnava il cuoco della porta accanto, un maestro che non se la tira, pronto a passarti i suoi segreti. È per questo che la sua scomparsa addolora così tante persone nella comunità pisana e del Lungomonte, che hanno dedicato centinaia di messaggi di cordoglio alla moglie Francesca e al figlio Andrea.
Dalla gavetta all’insegnamento
Antonio Malanca aveva iniziato la gavetta in una delle rosticcerie più frequentate di Pisa, Il Fiorentino a Porta a Lucca. Ma sono decine le esperienze collezionate nel settore. Anche come insegnante dei corsi di cucina di terza area all’istituto alberghiero Giacomo Matteotti di Pisa. A coinvolgerlo fu l’allora preside Romano Gori, che negli anni è rimasto legato a Malanca da una sincera amicizia. «Quando introducemmo l’indirizzo alberghiero nel ’94, da buon pisano cercai di far conoscere agli alunni le ricette della tradizione pisana e Antonio fu la persona perfetta per farlo. Fece tre anni di corsi insegnando le vecchie ricette, che poi decise di mettere in un libro (Le mie 100 ricette, ndr). Era molto apprezzato» dice.
I riconoscimenti
Negli anni ha partecipato a tanti eventi culinari, tra cui la mostra del tartufo a San Miniato e il suggestivo “derby” Livorno-Pisa al Cacciucco Pride del 2021. A renderlo più orgoglioso in assoluto, però, era quel primo premio ottenuto nel 2013 al prestigioso concorso “A tavola sulla spiaggia” di Forte dei Marmi, con una giuria di grandi nomi rimasta impressionata dalla sua zuppa di verdure alla pisana.
Il ricordo
Tra le varie dediche di amici e conoscenti, ce n’è una in particolare che riassume il segno lasciato da Malanca. «Il tuo sorriso era il condimento segreto della tua cucina».