Il Tirreno

La ricetta vincente di Busdraghi «Tanti giovani e ottime riserve»

di Eva Bertolacci
La ricetta vincente di Busdraghi «Tanti giovani e ottime riserve»

Il mister del Venturina racconta lo sprint che vale il 3° posto in Prima Categoria

17 novembre 2023
3 MINUTI DI LETTURA





VENTURINA. Un terzo posto che inorgoglisce e ingolosisce. Il Venturina di mister Dario Busdraghi, al secondo anno sulla panchina della prima squadra, si ritrova dopo nove giornate di campionato al terzo posto del girone E di Prima Categoria con 17 punti all’attivo, frutto di cinque vittorie e due pareggi. Meglio dei biancocelesti, finora, solo la capolista imbattuta Massa Valpiana (20 punti) e il Donoratico, che di punti ne ha 19.

Avvio sprint per i venturinesi che stanno provando a ritagliarsi un ruolo da outsider in un campionato che si prospetta difficile ed equilibrato, più che in altre stagioni. «L’anno scorso il Belvedere ha ammazzato il campionato – spiega Busdraghi – quest’anno manca una squadra del genere che possa chiudere i giochi prima del tempo e così pure manca una squadra materasso. Credo però che un gruppo come il San Gimignano, che ha in rosa 27 giocatori di buon livello, alla unga possa essere un cliente scomodo per tutti. Poi ci sono il Massa Valpiana, squadra che l’anno scorso vinse i playoff e si è rinforzata, oltre a Donoratico e Pomarance che possono dire la loro».

Mister, dopo un avvio altalenante state attraversando un periodo d’oro, come se lo spiega?

«Abbiamo iniziato in Coppa con un pari con il Monterotondo e una sconfitta col Massa Valpiana. Alla prima di campionato abbiamo rimediato una sconfitta immeritata in casa del Badesse. Poi il pari rocambolesco col Pianella: penso sia stata quella partita a darci la svolta, perché al 90’ eravamo sotto 4-2 e siamo riusciti in extremis a riacciuffare il pareggio».

Qual è la ricetta vincente?

«Abbiamo un’età media bassa, i ragazzi corrono e hanno entusiasmo e sfrutto sempre tutti i cambi a disposizione. Nel mercato estivo sono arrivati tre innesti di esperienza come Bartolini, Carelli e abbiamo recuperato Martini dall’infortunio. Abbiamo una rosa profonda e gestisco bene le cinque sostituzioni a gara perché chi sta in panchina potrebbe tranquillamente giocare titolare. Domenica scorsa contro il Gracciano ho tenuto in panchina Pantani, giocatore che fa la differenza, ma la soddisfazione è stata quella di avere in difesa il terzino destro Canessa che è un 2006: da inizio anno sostituisce l’infortunato Petricci, che si è fatto male come Marrazzo. Al centro della difesa ho il 2004 Mori e il 2002 Neri. C’è poi Carelli terzino sinistro del 2001. Fra i giocatori di movimento il più grande è Martini, un classe ’97».

E poi avete Mirko Bastieri, già sei reti segnate quest’anno.

«L’anno scorso giocava davanti, mentre quest’anno avendo Martini, Di Sacco e Bertini preferisco schierarlo come mezzala».

Quali obiettivi vi ponete?

«La società si augura di tornare nel giro di tre-quattro anni in Promozione, io mi sento di migliorare il piazzamento dell’anno scorso, quando nella parte finale dell’anno ero rimasto un po’ corto come rosa. Oggi non sento addosso particolari obblighi. Abbiamo una struttura societaria validissima che riesce a metterci a disposizione il massaggiatore, il preparatore atletico, altro aspetto che in queste categorie può fare la differenza. I ragazzi sono bravi e umili, non si rendono quasi conto delle loro potenzialità. Vivono la concorrenza in maniera positiva, chi entra in campo dà sempre il suo contributo».


 

Primo piano
Il ricordo

Brunori, l’amore per Sofia e quell’ultimo vocale ascoltato in ritardo: vi racconto chi era Andrea Pardini

di Francesco Paletti