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“Piombino Calcio” Un secolo di storia nel libro di Gualersi
Tutti i campionati, gli aneddoti, le formazioni e tante foto «È un viaggio, un racconto. Mi sono divertito a scriverlo»
piombino
«Questo libro di Giovanni Gualersi è una riuscita operazione di nostalgia. Rappresenta un vero e proprio tuffo nel passato, un ritorno ai tempi in cui correvamo a perdifiato sul tappeto verde del Magona, prendevamo posto sulle gradinate ampie e basse, sui sedili di ferro della vecchia tribuna verde, incitavamo i ragazzi che vestivano la maglia nerazzurra». È Gordiano Lupi, scrittore ed editore del Foglio, tifoso ed ex arbitro, a inaugurare il volume realizzato da Giovanni Gualersi, “Piombino Calcio”, con una prefazione che ricorda la storia della società nerazzurra, dalla nascita ad oggi. E in mezzo c’è il glorioso Magona, testimone di tante battaglie, più o meno importanti. Il libro di Gualersi, dipendente Jsw, appassionato di calcio (nel 2012 ha pubblicato “Il chi è della Serie A”), arriva quasi 50 anni dopo il volume del 1971 di Gianfranco Benedettini, “Cinquant’anni in nerazzurro”, che uscì in occasione del cinquantenario della società. Disponibile da venerdì scorso alla libreria Coop in corso Italia, che ne ha esaurito in pochissimo le prime copie, può essere ordinato anche via internet, sul sito dell’editore Urbone publishing.
Gualersi parte dai numeri e dalla storia del Piombino. Classifiche, punti, presenze e reti, campionato per campionato, dai primissimi fino ai più recenti. Il tutto sostenuto da un importante corredo fotografico. E ancora, i personaggi – giocatori, allenatori e presidenti – che hanno fatto la storia della società, con un occhio di riguardo anche alle squadre giovanili, e alle testimonianze dei protagonisti, attraverso una parte dedicata alle parole dei nerazzurri, alle storie, ai ricordi. E ancora, fotografie più o meno famose, volti conosciuti o anche no. E poi ritagli di giornali, titoli di vittorie e di sconfitte. Un lavoro certosino e impegnativo, fra ricerca e passione.
«L’idea di un libro sul Piombino è nata qualche anno fa – afferma Gualersi – Con un altro editore, però. Avevamo già lavorato un po’, ricostruendo le partite, quando la cosa si fermò lì. Riprendendo in mano il progetto, ho fatto altro. Ho fatto tanta ricerca, ho provato a parlare anche con la gente. In piena pandemia, fra l’altro. Ecco, per me il coronavirus è stato sia un bene che un male. Il vantaggio è di essere riuscito a contattare tutte le persone che volevo tra marzo a fine luglio, quando ho ultimato il volume. Dall’altra però è stato un problema reperire fonti all’anagrafe o all’archivio del Tirreno. Ecco, senza Covid forse avrei potuto essere più preciso. Lavoro alle acciaierie, non sono un giornalista né un esperto». Però è appassionato Gualersi. Non tanto del calcio giocato. Per capirsi, di partite del Piombino non ne ha vista neppure una. Ma ama la collezione, la ricerca, la storia. «La passione nacque dal primo album della Panini – spiega – Da lì mi venne l’idea di ricostruire tutte le carriere dei giocatori. Non aver mai visto una gara del Piombino forse è stato un bene per il libro: non ho avuto condizionamenti. Fra le critiche che ho avuto c’è stata anche quella di aver messo, gli uni accanto agli altri, giocatori di serie B e giocatori di Seconda categoria. Tutti insieme. Ecco, guardate la copertina del libro: ci sono due bambine con la maglia nerazzurra. Una è mia figlia, l’altra è la bimba di Riccardo Marchionni, autore della foto in copertina. La risposta è tutta lì: il Piombino è di tutti. Non ha pregiudizi e guarda al futuro. Il libro vuol essere un viaggio. Dove si incontrano la storia di Remo Lancioni, di Agroppi, il ricordo della figlia del Guasti che è una poesia. Aneddoti, storie normali, altre perle bellissime. Ho provato a non renderlo noioso. Sicuramente non l’ho scritto per profitto. Spero sia un bel racconto, solo questo. Io mi sono divertito a scriverlo, e sono nate anche delle amicizie». —