Il Tirreno

L’allarme

Piombino, truffata da falsi carabinieri perde 18mila euro – Il messaggio e la chiamata-trappola: come difendersi

di Luca Balestri

	La stazione dei carabinieri di Donoratico
La stazione dei carabinieri di Donoratico

Ennesimo caso di spoofing. I due denunciati sono già noti agli investigatori per analoghi episodi

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DONORATICO. Truffata per 18mila euro da dei finti carabinieri una donna di Donoratico. I presunti autori della truffa, due uomini sui quarant’anni già noti ai carabinieri per fatti analoghi, sono stati denunciati dalla vittima per truffa aggravata in concorso.

La vittima, che si è rivolta alla caserma di Donoratico per denunciare i fatti qualche giorno dopo il raggiro, ha versato ai malviventi un bonifico di 18mila euro dopo aver ricevuto sul suo cellulare il messaggio di un movimento bancario sospetto.

Qualche giorno prima di versare il bonifico, infatti, la vittima ha ricevuto la notifica di un movimento sul suo conto corrente di 1.573 euro. Per bloccare la fuoriuscita di questa somma, così come indicato dall’ingannevole notifica, la signora ha contattato il numero indicato nel messaggio truffaldino. Ecco che ha risposto un "addetto antifrode", che ha riferito alla malcapitata di alcune (false) attività fraudolente sul suo conto bancario. Subito dopo, la vittima ha ricevuto una chiamata da un numero compatibile a quello dell’Arma dei Carabinieri di Livorno. Chi era dall’altra parte del telefono, un sedicente colonnello dell’Arma dei carabinieri" ha dato istruzioni alla signora per salvare i suoi risparmi, inducendola al versamento di 18mila euro con un bonifico istantaneo su un determinato conto corrente.

Quello messo in atto dai truffatori è un caso di "spoofing". La caratteristica di questa tecnica fraudolenta sta nel far apparire il numero dal quale i truffatori chiamano con un recapito telefonico riconoscibile, quindi affidabile per chi deve rispondere alla chiamata. E per indurre, quindi, il truffato a fidarsi dei malviventi. Alla luce dell’ennesimo caso di truffa, i carabinieri del Comando provinciale di Livorno invitano i cittadini nel porre la massima attenzione a situazioni particolari in cui si viene contattati da soggetti sconosciuti. Per tutte le compravendite online, e per altre trattative, è raccomandabile usare strumenti di comunicazione diretti come le telefonate, più facilmente tracciabili rispetto ai messaggi sui social. È consigliato anche verificare, anche via web, la reale esistenza delle aziende con cui si ha a che fare.

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