Il Tirreno

La provocazione

Brunetta e l’aumento di stipendio, il gesto ironico di un collaboratore scolastico toscano: bonifico da un euro sul conto del Cnel

di Luca Centini

	A sx Gaetano D’Auria, dall'alto Renato Brunetta e la ricevuta del bonifico
A sx Gaetano D’Auria, dall'alto Renato Brunetta e la ricevuta del bonifico

La protesta “creativa” di Gaetano D’Auria che ha effettuato il versamento simbolico dopo la rinuncia dell’ex ministro all’aumento del suo compenso: «Lo aiuto io, spero che altri facciano lo stesso...»

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PORTOFERRAIO. No. Non ce l’ha proprio fatta a restare con le mani in mano, limitandosi ad assorbire lentamente il dispiacere. Gaetano D’Auria, collaboratore scolastico del liceo Foresi di Portoferraio, è rimasto talmente male per l’ex ministro Renato Brunetta – attuale presidente del Cnel che ha dovuto rinunciare all’aumento di stipendio da 250mila a 310mila euro annui – da aver deciso, come un moto d’impeto, di mettere mano al portafogli. O, più precisamente, di accedere alla home banking per erogare in tempi rapidissimi un bonifico europeo di un euro (e un altro euro di commissioni) al conto della Tesoreria dello Stato, a favore del Cnel - Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro. Causale: “Donazione”.

La protesta creativa

«In realtà, per sbaglio, di bonifici ne ho fatti due. Ho speso in tutto quattro euro. Anche meglio, visto che l’ex ministro ha bisogno. Anzi, invito tutti a fare lo stesso: versiamo un euro, aiutiamo il povero presidente del Cnel», commenta con una leggerissima dose di ironia “vetriolesca” Gaetano D’Auria. Nella vita è un collaboratore scolastico del liceo di scienze umane di Portoferraio. Attivo nel sindacato a difesa del personale Ata, in passato è stato il vulcanico presidente della Polisportiva di Rio nell’Elba. Ecco, Gaetano non è uno che esattamente riesce a tenere la lingua a posto, specialmente di fronte alle cose che proprio non gli tornano. Così, meravigliosamente, nel polverone sollevato dall’ex ministro Renato Brunetta ci si è buttato a capofitto anche lui. Non bastava, evidentemente, la presidente del consiglio Giorgia Meloni che, storcendo il naso, aveva commentato, gelida: «Decisione inopportuna», riferendosi alla delibera del Cnel con la quale si aumentava lo stipendio del presidente. Troppo invitante l’assist nel cuore dell’area di rigore per un appassionato di calcio del genere. Bastava solo spingere.

«Unitevi alla protesta»

«Ho deciso di fare un bonifico al Cnel, il povero Brunetta ne ha bisogno», eccola la giocata raccontata al Tirreno, con tanto di ricevuta bancaria inviata via mail. Una volta si lanciavano monetine, oggi ci sono i bonifici online. Il succo è lo stesso. Lasciando da parte per un attimo l’ironia, D’Auria spiega il motivo del gesto. «Sono arrivato all’Elba tanti anni fa, lavoro nella scuola come collaboratore scolastico. Gli stipendi da statale sono quello che sono, non mi lamento, ma di certo posso parlare a nome di chi non ricco o privilegiato – sostiene Gaetano, tessendo la trama per poi affondare il colpo da centravanti implacabile – per questo quanto è successo mi ha fatto incazzare come una bestia, mi ha fatto indignare. Sì, ho fatto un bonifico di un euro con un euro di spesa al conto della Tesoreria dello Stato intestato al Cnel. Spero che altri facciano lo stesso, si uniscano alla protesta e mandino un euro a questo signore che ha bisogno di tanti soldi. Non so cosa se ne deve fare di tutto quel denaro. Non so se questa mia iniziativa piacerà a tutti, ma la penso così: per me queste persone dovrebbero lasciare la politica». Eccolo il tiro a porta vuota di Gaetano. Troppo facile. 


 

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