Il Tirreno

La polemica

Elba, il caso del porto turistico di Cavo bloccato tra Bolkestein, ricorsi e veleni. E ora i diportisti scapppano

di Luca Centini

	Poche barche al porto turistico di Cavo, all'isola d'Elba
Poche barche al porto turistico di Cavo, all'isola d'Elba

L’ingresso del nuovo gestore è stato bloccato: pesa la decisione sulla mancata proroga. E la stagione è a rischio

5 MINUTI DI LETTURA





CAVO. L’idea era quella di bruciare i tempi. Rio, il primo Comune della Toscana ad applicare la direttiva Bolkestein. Per le spiagge, certo. Ma anche per la gestione del porto turistico di Cavo. Ecco, diciamo che non è andata esattamente come l’amministrazione comunale aveva immaginato. Oggi, 18 giugno, a stagione turistica iniziata, il porticciolo di Cavo è una struttura ferma. Sei mesi per aggiudicare la gara, l’inizio della stagione che incombe. Poi il ricorso al Tar di una delle imprese partecipanti, la Marina di San Vincenzo che ha gareggiato in una Rti con il Circolo nautico di Cavo, e l’ingresso del nuovo concessionario Cavo Rent, “bloccato”. Stallo. Il tentativo di salvare il salvabile? Un mezzo disastro; prima la scelta del Comune di assegnare una proroga al Circolo nautico di Cavo – il vecchio concessionario – fino al termine della stagione estiva. Quindi, due settimane dopo, la revoca dell’atto. Il risultato è che a giugno i posti barca sono vuoti e siamo al muro contro muro, con l’amministrazione che è arrivata a intimare al circolo nautico di rimuovere le strutture (pontili galleggianti, catenarie e corpi morti) per non incorrere in una denuncia penale per l’occupazione illegittima dello specchio acqueo.

Insomma, sul porto di Cavo è calata una nebbia fitta, e il caso ormai è di dominio pubblico in paese, con i cittadini preoccupati per una stagione che rischia di saltare e con le prue delle barche dei diportisti che, a questo punto, puntano verso altre destinazioni. Una prova della tensione, palpabile, si è toccata con mano nel corso dell’assemblea pubblica di domenica, che si è trasformata presto in una discussione accesa tra le varie parti in causa.

Il caso spinoso

Proviamo a riavvolgere il nastro. Settembre 2024. L’amministrazione comunale di Rio decide di mettere a gara, in linea con quanto stabilito dalla direttiva Bolkenstein, lo specchio acqueo del porto turistico di Cavo. La procedura di gara, cartacea, si protrae fino a gennaio, quando iniziano le valutazioni tecniche sui requisiti dei partecipanti, che sono due: Cavo Rent e la Rti composta dal Circolo nautico di Cavo (gestore da 40 anni della struttura) e da Marina di San Vincenzo. Il punteggio maggiore è quello di Cavo Rent che, a quel punto, diventa il concessionario in pectore. Il nome dell’azienda viene persino annunciato pubblicamente dall’amministrazione. Ma la linea del traguardo, lo si capirà presto, non è così vicina. Il Comune impiega infatti tre mesi per arrivare alla aggiudicazione definitiva. Siamo all’inizio di aprile, la stagione è alle porte. Forse una proroga è la strada più semplice, per non mandare in fumo il sistema delle prenotazioni dei posti barca e per non rischiare un blocco del porticciolo. Lo pensa anche il Comune, basta leggere l’atto di indirizzo dell’8 aprile con il quale – di fatto – si apre alla concessione di una proroga fino a settembre al Circolo nautico di Cavo. «Non vi sarebbe il tempo necessario per rimuovere tutte le strutture di proprietà del concessionario uscente, e far acquisire ed installare al concessionario entrante le strutture necessarie all’esercizio della concessione e comunque a mettere in atto tutte le attività organizzative in sostituzione a quelle attualmente esistenti». Proroga, dunque, lo dice il Comune. E invece no. Due settimane dopo, con una delibera della giunta comunale del 29 aprile, l’ente cambia idea e revoca l’atto di indirizzo. Il motivo? Il nuovo concessionario Cavo Rent, con una nota inviata al Comune il 5 aprile e protocollata due giorni più tardi, si dichiara disponibile ad «assumere fin da subito lo status di aggiudicatario definitivo», dicendosi inoltre aperto ad affrontare la stagione trovando una soluzione collaborativa con il vecchio concessionario «che consenta di evitare disagi alla collettività e alle attività commerciali». Si tratta, dunque: ma il tavolo di confronto non arriverà da nessuna parte.

Il ricorso e i veleni

A cambiare le carte in tavola è il ricorso presentato dalla Marina di San Vincenzo. Un fatto che, probabilmente, la giunta Corsini non aveva calcolato. Secondo l’azienda possono essere stati commessi errori di valutazione da parte del Comune. È questo il tema del ricorso che pende presso il Tar di Firenze. In particolare Marina di San Vincenzo, conosciuta per le sue competenze in ambito portuale, contesta al Comune errate valutazioni in merito ai requisiti della Cavo Rent, con particolare riferimento all’esperienza necessaria a realizzare la riqualificazione dell’infrastruttura richiesta dal Comune. Il ricorso, di fatto, ha interrotto il confronto in atto tra Cavo Rent e Circolo nautico. Per forzare la situazione bloccata l’amministrazione, a questo punto, ha iniziato spingere per far entrare il nuovo concessionario. Il muro contro muro, dunque. Il Circolo nautico di Cavo deve liberare lo specchio acqueo, per non incorrere in una denuncia penale. Il sindaco lo ha ribadito nel corso dell’assemblea pubblica di domenica. Per gli ex concessionari, in realtà, si tratta di una richiesta non realizzabile con questa tempistica. «Ci siamo rivolti ad alcune aziende specializzate in questo tipo di intervento – spiega il presidente del circolo nautico di Cavo, Marco Fancelli – ci è stato spiegato che non ci sono i tempi tecnici per rimuovere tutte le strutture a stagione iniziata. A questo si aggiunge la necessità di chiedere dei permessi alla Regione per lo spostamento dei sedimenti». Insomma, per il circolo la continuità della gestione sarebbe stata una scelta di buon senso. Ma lo scontro, ormai è totale, e Cavo rischia di passare un’estate con il suo porto “congelato”. 


 

Primo piano
Il ritratto

Marco Riccomagno, chi era il 32enne morto in moto a Camaiore: il matrimonio, il volontariato e i ricordi degli amici

Sani e Belli