Spiagge all’Elba, l’allarme dei balneari: «Fruibilità a rischio, ecco perché»
I vertici di Assocom: «Dopo il maltempo la fase emergenziale non si è ancora conclusa, i fossi esondati hanno alterato i profili degli arenili»
PORTOFERRAIO. C’è da correre per far trovare le spiagge dell’isola al meglio. Ad accendere i riflettori sulle condizioni dei litorali sono i balneari associati ad Assocom Elba. «La fase emergenziale non si è ancora conclusa: fossi di vario tipo, censiti, non censiti, storici e nuovi, hanno inciso profondamente i profili delle spiagge, generando solchi, sbocchi improvvisati e ristagni d’acqua con implicazioni sanitarie e ambientali preoccupanti». Lo segnalano anche a seguito delle intense precipitazioni che hanno investito l’Elba a metà aprile.
Con l’avvicinarsi della stagione turistica, gli operatori balneari elbani si trovano a dover affrontare quelle che definiscono «condizioni anomale, che minano la fruibilità delle spiagge, la sicurezza degli utenti e l’igiene pubblica». E sottolineano che «in molti tratti del litorale, a causa di una mancanza di regimazione sistematica di tutti i fossi e non solo di una parte, sono comparse piccole lagune stagnanti, habitat ideale per insetti infestanti, con conseguenti disagi anche sul piano dell’immagine turistica dell’isola».
Gli interventi di ripristino messi in campo sono valutati «pochi, frammentari, e in molti casi completamente assenti, in attesa di disposizioni regionali o del riconoscimento formale dello stato di calamità. Ciò che desta preoccupazione è il crescente orientamento a considerare i fossi “naturali” così come si sono ridefiniti dopo l’alluvione, senza alcuna valutazione sull’impatto che questi mutamenti comportano per il futuro ambientale ed economico dell’isola». Viene richiamato il Piano di gestione del rischio alluvioni in cuisi stabilisce che «ogni azione sul territorio debba tenere prioritariamente conto della tutela della salute pubblica, della sicurezza delle infrastrutture e del rapporto costi-benefici. Purtroppo, tali principi sembrano oggi sacrificati in nome di un tecnicismo esasperato, che rallenta le risposte operative e paralizza la capacità decisionale». Da qui la domanda: «È concepibile arrivare a giugno senza una linea di intervento condivisa, e magari dover ricorrere a lavori d’urgenza in piena stagione turistica? Il rischio è di compromettere l’equilibrio naturale e l’attrattiva dei nostri litorali. I fossi trascurati costituiscono, oltre a un problema estetico e igienico, un corridoio preferenziale per le mareggiate, che penetrano nell’entroterra e accelerano l’erosione delle spiagge».
L’auspicio è un cambio di passo. «Gli interventi straordinari vanno affiancati da una pianificazione stabile e lungimirante. Non possiamo più fare affidamento su ripascimenti tardivi, spesso costosi e di efficacia limitata, né attendere ulteriori relazioni tecniche a stagione avviata». I balneari elbani soci di AssoComElba chiedono quindi «un intervento urgente, coordinato e trasparente da parte degli enti preposti, affinché i litorali dell’isola d’Elba possano essere messi in sicurezza nel rispetto dell’ambiente e del tessuto economico locale».