Il Tirreno

Piombino

Minaccia di morte l’ex moglie, dovrà stare a 500 metri da lei

Minaccia di morte l’ex moglie, dovrà stare a 500 metri da lei

Atti persecutori: i carabinieri danno esecuzione a due provvedimenti del giudice. Il secondo caso a Venturina: un 33enne è accusato di aver reso la vita della ex un inferno

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Piombino. Ha trasformato la vita della ex moglie in un incubo. L’ha stretta in una morsa di paura, tanto da arrivare a minacciarla di morte. Per questo un 43enne di Piombino non si potrà avvicinare alla donna e dovrà indossare il braccialetto elettronico. Una manciata di chilometri di distanza, storia simile. Un altro braccialetto elettronico assegnato su decisione del giudice. A Venturina un 33 enne ha molestato in maniera così pesante l’ex compagna da renderle la vita impossibile. Gelosia, controllo, minacce. Frammenti di storie di violenza di genere ormai fin troppo ordinarie. I carabinieri, nelle ore scorse, hanno dato esecuzione, a un giorno di distanza l’una dall’altra, a due ordinanze di applicazione della misura cautelare a due uomini gravemente indiziati del reato di atti persecutori.

Il caso di Piombino

I primi a intervenire sono stati i carabinieri di Piombino. Hanno notificato l’ordinanza a un 43enne in cui è contenuto il divieto di avvicinamento alla ex moglie, dopo che quest’ultima aveva confessato ai militari di aver paura per la propria incolumità avendo ricevuto ripetute e gravi minacce, anche di morte, da parte dell’uomo. Infatti, secondo quanto ricostruito dai militari, si sono ripetuti casi in cui l’ex marito ha avuto atteggiamenti violenti e offensivi nei suoi confronti.

La seconda ordinanza

Analogo provvedimento è stato eseguito, il giorno successivo, questa volta dai carabinieri della stazione di Venturina Terme, nei confronti di un 33enne del posto. L’uomo è gravemente indiziato di atti persecutori nei confronti della ex compagna, per ripetute condotte moleste, dovute il più delle volte a scatti di gelosia. Una storia di coppia finita, evidentemente non per il 33 enne che, incapace di voltare pagina, avrebbe continuato a esercitare controllo sulla donna. L’obiettivo, secondo i carabinieri, era chiaro: impedirle di avere contatti con altre persone. Una pressione asfissiante accompagnata spesso da minacce telefoniche.

I provvedimenti

L’autorità giudiziaria, condividendo la ricostruzione dei carabinieri, ha disposto a carico dei due indagati, la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa a non meno di 500 metri, con l’ulteriore rafforzamento del controllo a distanza con braccialetto elettronico.

I carabinieri, qualora si dovessero palesare casi di maltrattamenti e violenze domestiche, invitano le vittime «a rivolgersi con fiducia presso i comandi distribuiti su tutto il territorio provinciale, al 112 NUE o ai centri antiviolenza».

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