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Turismo all’Elba, come si rilancia? I tre fattori di svolta e un concetto-chiave


	Una veduta dell'Elba
Una veduta dell'Elba

L’obiettivo dell’isola è colmare un vuoto di 400mila presenze accumulato dall’inizio degli anni Duemila: le idee degli albergatori

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PORTOFERRAIO. Trasporti, promozione turistica e riqualificazione delle aziende. Sono i tre principali asset identificati dagli Albergatori elbani per recuperare terreno. E, nello specifico, per colmare un gap di circa 400mila presenze nei settori alberghiero ed extra alberghiero che si è venuto a creare tra l’inizio degli anni Duemila a oggi. «Una missione possibile con investimenti e una manovra congiunta di scelte nel campo del turismo», dice De Ferrari.

Elba mare di Firenze

È il concetto su cui, ormai da anni, gli Albergatori insistono. L’obiettivo è facilitare l’arrivo dei turisti delle città d’arte dall’Elba. Come? Via auto, intervenendo sulle infrastrutture. Via bus, con navette in connessione con il Frecciarossa, l’aeroporto di Firenze e ripristinando il Pisa – Piombino sospeso. E, ovviamente, con la nave. «Il tema della gara per la continuità territoriale è centrale – spiega il presidente dell’associazione Albergatori dell’isola – Era stato dichiarato che il bando di gara non avrebbe riguardato la tratta Piombino - Portoferraio, poi la Regione è tornata sui propri passi». Per gli Albergatori l’aspetto preoccupante ha a che fare con i tempi. «I tempi tecnici di pubblicità, scelta e soprattutto eventuali ricorsi spingono le nostre convinzioni al 2025 inoltrato; a questo punto l’unica via d’uscita è riunire le compagnie che hanno manifestato l’interesse e concordare una nuova proroga di un anno. La nostra posizione è creare le condizioni per trasportare i turisti con il servizio qualitativamente migliore, al miglior prezzo di mercato e in regime di concorrenza, garantendo quindi una tariffa calmierata ai passeggeri». Capitolo a parte è l’aeroporto, con il progetto di ampliamento dello scalo al palo per «le resistenze dell’amministrazione comunale campese».

La promozione

Il secondo punto importante per il rilancio è, per gli Albergatori, la promozione turistica della Gat. A tale proposito l’associazione chiede che sia destinata per le attività di promozione una somma di 2 milioni di euro, al quale gli stessi Albergatori aggiungerebbero altri 500mila euro. «In questo modo possiamo evitare – sostiene De Ferrari – di disperdere le attività di promozione in tanti rivoli».

Migliorare se stessi

È il terzo punto chiave del rilancio e ha a che fare con la riqualificazione delle strutture. «Constatiamo che le aziende, appena uscite dall’emergenza Covid, hanno subìto l’esplosione dei costi energetici, per cui hanno rinviato i programmi di riqualificazione e ristrutturazione, non avendo potuto accumulare risorse finanziarie. Come detto è indispensabile riqualificare le aziende ed è necessario aiutarle con agevolazioni regionali e ministeriali. Oggi è necessario confrontarsi con il mercato globale, con strutture altamente concorrenziali. Da una parte gli strumenti urbanistici devono poter consentire la realizzazione degli adeguamenti, con autorizzazioni rapidissime, altrimenti rischiamo l’uscita dal mercato, dall’altra occorrono finanziamenti possibilmente a tasso zero ed a lungo termine». 

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