Il Tirreno

L'aggressione

Piombino, pestaggio dopo il rogo in casa: quali sono le tre vie per risolvere il giallo

di Claudia Guarino

	Via L’Hermite dopo l’incendio di mercoledì scorso (Foto Pabar)
Via L’Hermite dopo l’incendio di mercoledì scorso (Foto Pabar)

S’indaga per furto e lesioni, resta ancora gravissimo l’aggredito

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PIOMBINO. Il furto denunciato, l’appartamento in fiamme e il ritrovamento, il giorno successivo, di un cinquantenne esanime tra l’erba alta dei Diacconi. Le tre indagini, al momento, corrono parallele ma la domanda che si fanno gli investigatori è una: i tre fatti sono collegati? E se sì, in che modo? Certo è che, per quanto riguarda l’incendio all’appartamento, l’ipotesi del dolo è tutt’altro che scartata. E che l’ex inquilino al momento è ancora ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Cecina. Ma facciamo un passo indietro.

I fatti

Sono le 16,30 di mercoledì scorso quando scoppia un incendio in un appartamento di via L’Hermite. Ben preso le fiamme si diffondono ovunque e un denso fumo nero ricopre muri e suppellettili. Per un’oretta – il tempo che serve ai pompieri per spegnere tutto – è caos, tra persone in strada e soccorritori in azione. Alla fine il bilancio è di zero feriti e cinque appartamenti evacuati. Il proprietario – un imprenditore della zona – arriva sul posto e si scopre che poco prima era andato dai carabinieri a denunciare un furto. Nella casa bruciata, cioè, fino a domenica scorsa era ospitato un cinquantenne che lavorava, per un periodo di prova poi non confermato, nell’attività del proprietario dell’appartamento di via L’Hermite. «Doveva andarsene ma non l’ha fatto – ha raccontato il proprietario – e ho dovuto chiamare la polizia». Ma mercoledì mattina – è la ricostruzione degli investigatori – salendo le scale della palazzina l’imprenditore si è trovato di fronte l’inquilino con due sacchi neri in mano. «Dentro c’erano cose mie». Dunque è andato in caserma a fare denuncia di furto. Passano delle ore e succede che la sera stessa il cinquantenne ex inquilino (un uomo di origini campane) viene trovato a terra ai Diaccioni, agonizzante dopo essere stato pestata a sangue. Portato d’urgenza all’ospedale di Cecina, è ancora ricoverato in terapia intensiva con prognosi riservate.

Le indagini

A portare avanti gli accertamenti sui tre casi sono i vigili del fuoco e i carabinieri della Compagnia di Piombino, entrambi coordinati dal sostituto procuratore Giuseppe Rizzo. Tre i filoni seguiti che, a quanto sembra, al momento corrono su binari paralleli. C’è il caso del furto, la cui pratica è stata avviata dal proprietario dell’appartamento attraverso la segnalazione in caserma. C’è l’incendio, con la sezione di polizia giudiziaria dei pompieri che sta lavorando per stabilire le cause. L’innesco, nello specifico, dovrebbe localizzarsi dentro un armadio della camera da letto. Sebbene al momento non sia ancora chiaro che cosa esattamente abbia causato le fiamme, l’ipotesi del dolo è comunque considerata possibile. C’è poi l’indagine per lesioni personale avviata – per adesso contro ignoti – dopo il ritrovamento del cinquantenne agonizzante. I carabinieri hanno sentito chi l’ha trovato – due persone che stavano portando a spasso il cane – e hanno cercato indizi nei dintorni, compresa la presenza di eventuali telecamere di videosorveglianza. In tutto questo la testimonianza del ferito, che ancora non c’è stata considerando le sue gravi condizioni, potrebbe essere determinante nel dare una svolta alle indagini.

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