Il Tirreno

Il ricordo

Franchino e l’Elba: il suo negozio da parrucchiere e i primi dischi al Capo Nord. La svolta grazie a “Miki Il Delfino”

di Luca Centini

	Franchino parrucchiere
Franchino parrucchiere

l mito della techno aveva un negozio a Marciana Marina: «Era davvero un fenomeno, venivano turisti da tutta Italia per farsi tagliare i capelli alla moda da lui»

20 maggio 2024
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ELBA. Il cantastorie della musica techno ha passato il suo ultimo disco. È morto Franchino: un mito delle discoteche di tutta Italia e un grande amico dell’ Elba. Sì, perché sull’isola e in particolare a Marciana Marina è nata la leggenda del vocalist più famoso d’Italia che nelle ore scorse ha concluso il suo percorso terreno. Sono tanti i marinesi che alla fine degli anni Settanta e all’inizio degli anni Ottanta ricordano Francesco Principato nel suo negozio di parrucchiere in viale Regina Margherita, a poche decine di metri dalla torre appianea. Quell’uomo dal fisico minuto e dall’abbigliamento stravagante con le forbici in mano era davvero un prodigio.

Per qualche anno è stato un “elbano di fori”, trasferitosi sullo Scoglio dall’empolese, in cerca di fortuna e divertimento. Farsi i capelli da Franchino, all’epoca, era speciale. Bastava varcare l’ingresso per entrare in un mondo di musica, simpatia e tagli alla moda. «La prima cosa che faceva la mattina era mettere la musica, senza musica non si lavorava con lui». Il racconto è di Simonetta Piazzesi, collaboratrice di Franchino ai tempi del negozio di parrucchiere. «Avevo 14 anni quando entrai in negozio, lui tagliava, io facevo gli shampoo, il colore e le permanenti – racconta – Franchino era davvero un fenomeno, venivano turisti da tutta Italia per farsi tagliare i capelli alla moda da lui. Di notte andavamo a sentirlo suonare al Capo Nord, è da lì che è iniziato tutto». Simonetta è sempre rimasta in contatto con Franchino, ha saputo della morte dell’amico dalla nipote Melania Giacomelli: «È stato un trauma per me».

La storia di Franchino all’ Elba si muove tra tagli di capelli, notti sfrenate del divertimento e i primi passi da dj e vocalist. «Era un’ Elba diversa da adesso – racconta Yuri Tiberto, oggi titolare dell’Acquario dell’ Elba e all’epoca di Franchino gestore del locale Tamarea – la vita notturna sull’isola funzionava davvero e c’erano tantissimi locali. Tra noi gestori c’era una sana rivalità e un po’ di goliardia, come tra i tifosi nei derby calcistici. Che tempi. Franchino era prima di tutto un frequentatore dei nostri locali, lo conoscevamo, era simpatico e aveva davvero un sacco di amici». Quella era l’isola del Club 64, del Norman’s, di Giannino e di altri locali che hanno fatto la storia dell’ Elba. Come il Bahia, a Cavoli. Dove oggi c’è un hotel, allora c’era una delle discoteche più frequentate. La gestiva Lucia Sandolo, che poi è diventata la storica titolare del Club 64. «Mi rattrista la morte di Franco, era simpatico e lo ricordo con piacere – racconta, contattata dal Tirreno – in fondo è iniziato tutto dal Bahia. Lui faceva il parrucchiere e frequentava il locale. Fu il dj Miki Il Delfino a scoprire la sua voce rauca e a usarlo come vocalist durante le serate. Ci sapeva fare. Continuò nei locali dell’ Elba per un po’, poi la sua carriera lo ha portato in tutta Italia».

Andrea Ciumei è stato sindaco di Marciana Marina per due mandati. Negli anni di Franchino a Marciana Marina era un ragazzino. «Come si fa a non ricordare quel negozio di parrucchiere in viale Regina Margherita. Lui vestito in modo così stravagante, e poi la musica – racconta – lo ricordo bene anche al Capo Nord, dove ora c’è il ristorante sopra la spiaggia della Fenicia c’era un locale notturno: lui si metteva alla consolle. Uno così non passa inosservato...». 

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