Parco eolico con tre torri, Piombino dice di no per tre ragioni
Uno degli aerogeneratori a due chilometri dal parco di Baratti. Timori per il paesaggio
PIOMBINO. Dall’impatto «fortemente negativo sul contesto paesaggistico», alle conseguenze sul patrimonio archeologico e storico del territorio, visto che una delle pale eoliche dovrebbe sorgere a pochi chilometri dal golfo di Baratti, fino all’impatto sul patrimonio ambientale e naturalistico.
Sono i tre temi principali alla base della contrarietà espressa dal Comune di Piombino sul progetto per la realizzazione del maxi parco eolico presentato dalla società San Nicola Energia. Nei giorni scorsi il sindaco Francesco Ferrari ha anticipato la posizione del Comune di Piombino nell’ambito della procedura di valutazione di impatto ambientale ministeriale. Posizione condivisa dal Comune di Campiglia (anche l’amministrazione Ticciati ha espresso parere negativo) e sostenuta dai Comune di Suvereto e San Vincenzo. A stretto giro la giunta comunale di Piombino, con una delibera approvata lo scorso 29 dicembre, ha spiegato in maniera dettagliata i motivi alla base del no alla grande opera. Il progetto L’istanza di avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale è stata depositata il 4 dicembre scorso dalla società San Nicola Energia Srl, che fa capo al gruppo Hope, specializzato nelle energie da fonte rinnovabile.
Il progetto prevede la realizzazione di otto aerogeneratori posizionati in aree agricole nei territori comunali di Piombino e Campiglia. Cinque di questi, si legge nella relazione progettuale, verrebbero localizzati nel comune di Piombino in località Campo all’Olmo, «in un’area costeggiata dalla SS1», gli altri tre sarebbero «ubicati al confine sud-est del comune di Campiglia Marittima con il territorio di Piombino». La società ha definito un cronoprogramma, circa venti mesi dall’approvazione del progetto esecutivo alla chiusura del cantiere, e definito nel dettaglio le caratteristiche delle opere da realizzare. Gli otto aerogeneratori saranno montate su torri tubolari alte 150 metri, con rotori a tre pale e con un diametro massimo di 172 metri.
Saranno realizzate le fondazioni degli aerogeneratori attraverso uno scavo di sbancamento. Per realizzare l’opera sarà necessario la realizzazione di piazzole di montaggio, trincee e cavidotti per collegare le torri alla rete elettrica nazionale. «Tutti gli aerogeneratori e le opere elettriche ricadono in aree a seminativo – si precisi legge negli atti presentati dalla San Nicola Energia Srl –. La distribuzione degli aerogeneratori sul campo è stata progettata tenendo conto dell’efficienza tecnica, delle valutazioni sugli impatti attesi e delle indicazioni contenute nella letteratura pubblicata da autorevoli associazioni ed enti specializzati». «Paesaggio a rischio» In una città che fino a pochi mesi fa ha visto tanti cittadini scendere in piazza contro il fossile (il gas naturale liquefatto del rigassificatore) si concretizza dopo pochi mesi un maxi progetto per la realizzazione di un parco eolico. Ma quella che potrebbe sembrare un’occasione da cogliere nasconde delle insidie, secondo quanto espresso dai Comuni interessati. La delibera di giunta del Comune di Piombino scende nel dettaglio del no: «Il progetto investe una superficie molto vasta di territorio rurale caratterizzato da piccoli appezzamenti, poderi, nuclei rurali, ville e numerose strutture ricettive – si legge – l’impianto proposto, per numero di aerogeneratori, la loro dimensione e per la localizzazione, determina senza dubbio un impatto visivo fortemente negativo sul contesto paesaggistico. La paventata installazione di otto pale eoliche nella pianura della Val di Cornia andrebbe a rompere l’armonia paesaggistica data dalla netta definizione dello skyline delle colline di Campiglia, del promontorio di Piombino e del borgo di Populonia, dell’orizzonte del mar Tirreno». Il Comune di Piombino spiega come la contrarietà non possa essere estesa agli impianti eolici in generale.
«La presenza di una vasta area industriale e di una vasta area da bonificare dove altri aerogeneratori potrebbero essere collocati senza alcun rilevante pregiudizio per il paesaggio, porta a contestare un’ipotesi che comprometterebbe invece interi territori agricoli sino ad oggi preservati dagli scempi ambientali che purtroppo si sono concretizzati in alcune parti del territorio di Piombino».
Torre vicina al parco di Baratti Il documento della giunta si concentra anche sulla vicinanza di uno degli otto aerogeneratori al Parco archeologico di Baratti e Populonia. «Ad appena due chilometri dal punto in cui il progetto prevede la collocazione di una delle otto torri è situato il parco archeologico – si legge – si tratta di uno dei principali siti archeologici etruschi d’Italia. Il progetto in questione minerebbe profondamente il contesto paesaggistico e visivo del Parco, mettendone a repentaglio la bellezza e l’importanza artistica».
La giunta ricorda inoltre come «nei pressi della zona interessata dal progetto vi è un’ importante area protetta e sito di Rete Natura 2000: la riserva naturale Orti Bottagone. La realizzazione del parco eolico potrebbe comportare l’interruzione dei corridoi migratori e il disturbo dell’avifauna migratoria e nidificante».