Piombino piange Giovanna Bussagli: muore a 67 anni l'ex impiegata Asl
Originaria di Portoferraio, ha convissuto per tutta la vita con una grave patologia
PIOMBINO. Alla fine ha dovuto arrendersi a quella patologia con cui ha lottato per tutta la vita. Giovanna Bussagli è scomparsa nella notte tra venerdì e ieri, a soli 67 anni, nella sua casa di Piombino. Per anni il suo è stato il volto sorridente e cordiale degli uffici amministrativi dell’Asl territoriale, prima in via Buoncompagni e poi nello stabile in via Fiume. Ma dietro a quel sorriso Giovanna nascondeva uno spirito da vera combattente, sempre in prima linea per le battaglie femministe per il raggiungimento della parità di genere sia sul luogo di lavoro che come attivista della sezione piombinese dell’Unione Donne Italiane.
In pensione da alcuni anni, le sue condizioni hanno iniziato a peggiorare nel 2019 fino a raggiungere un punto critico nelle ultime settimane, quando ormai anche per i medici non c’era più niente da fare. Non era sposata e non aveva figli, ma lascia i due fratelli Gianfranco e Gianfranca, i nipoti Andrea, Sandro e Marco e infine Alessandra, la figlia di una sua cara amica che ha cresciuto ricoprendo il ruolo di una seconda mamma.
Originaria di Portoferraio, Giovanna «rimase orfana a quattro anni della madre, affetta dalla sua stessa patologia e che era rimasta vedova in precedenza del marito – racconta il nipote Andrea – senza più un genitore, mia zia è cresciuta così con i suoi fratelli a Piombino, insieme agli zii materni. Ma la sua seconda famiglia, o se vogliamo una sorta di “famiglia allargata”, per lei coinvolgeva anche Alessandra, che riteneva una sorta di figlia a tutti gli effetti, e tutte le sue colleghe a cui è rimasta legata fino alla fine da un profondo rapporto di amicizia che non è mai venuto meno».
Dopo qualche lavoro saltuario infatti ottenne l’impiego all’Asl come impiegata, lavoro che ha sempre sostenuto con il sorriso e con cui è arrivata alla pensione. «Amava poi anche i suoi gatti – la ricorda il nipote – ma le sue grandi passioni erano il mare e i viaggi: nei primi anni Duemila, dopo aver superato un trapianto, sembrò rinascere e iniziò a viaggiare per vedere il mondo e sfruttare al massimo la nuova vita che aveva ricevuto. Finché la patologia, qualche anno fa, si è ripresentata». La salma rimarrà fino a domani (compreso) alla sala del commiato della Pubblica Assistenza di Piombino, poi sarà trasferita a Livorno per la cremazione.