Il Tirreno

Il personaggio

Sara Pistolesi archeologa per hobby ma chimica d’eccellenza negli Usa

di Cecilia Cecchi

	Sara Pistolesi mentre riceve dalla rettrice dall'Università dell'Iowa il prestigioso premio per Eccellenza 
Sara Pistolesi mentre riceve dalla rettrice dall'Università dell'Iowa il prestigioso premio per Eccellenza 

Dal classico Carducci all’Uni Siena, la piombinese guida corsi universitari con 1.200 allievi a semestre. «Consigli? Non bisogna mai smettere di studiare, sempre aperti a nuove possibilità»

19 novembre 2023
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PIOMBINO. Il sogno di fare l’archeologa. La scelta di studiare chimica volando negli Stati Uniti dopo la laurea. Ora per la piombinese Sara Pistolesi un premio per l’eccellenza nell’insegnamento introduttivo agli studenti universitari dell’Iowa. Mentre si dedica pure a produrre – divertendosi – “Lemoncello” «fatto rigorosamente seguendo la ricetta di famiglia! ». sorride raccontando.

Un’altra studentessa “vecchia scuola” di quando ancora il cielo diventava viola per le colate dell’altoforno, che da Piombino si è fatta strada nel mondo. Più che una speranza per gli studenti di oggi che vivono in una città in sospeso tra dismissione e futuro incerto.

«III A, anno di maturità 1997 – dice Sara riprendendo i fili della memoria – mi sono diplomata al liceo classico Carducci e sì volevo fare l’archeologa, dedicandomi all’egittologia. Ho amato moltissimo quella scuola, specialmente la lingua e la letteratura greca. Il professore che mi è rimasto nel cuore purtroppo è mancato da poco, Pietro Corrao. Persona dalla cultura indescrivibile, in grado di comunicare i dettagli più complicati di un’opera con una chiarezza cristallina. Gli detti un gran dispiacere – aggiunge – quando gli rivelai che avrei studiato chimica all’università invece di lettere antiche, ma questo non lo fermò dall’incoraggiarmi. Ogni anno, tornando a casa dall’America d’estate, ci ritrovavamo al bar per aggiornarci sulle nostre vite. Recentemente avevamo qualcosa in più in comune: da quando era andato in pensione, si era messo a studiare la fisica. . .» .

Da Siena agli Usa

«Ho mantenuto la mia passione per l’archeologia e le lettere antiche – prosegue – pur dedicandomi alla ricerca scientifica. La prima volta che sono stata in Usa è stato durante il mio ultimo anno di dottorato a Siena per un programma di scambio. Sono stata un anno tra 2005 e 2006 a Milwaukee al National EPR Center del Medical College of Wisconsin. Dopo aver preso il dottorato, ho aspettato che Vincenzo, il mio fidanzato che poi è diventato marito, finisse il suo. Sono rimasta all’università con un assegno di ricerca e quando Vincenzo finì il suo dottorato abbiamo fatto una bella chiacchierata. Le possibilità di sviluppare un laboratorio di ricerca nostro come professori in Italia erano pressoché zero – sottolinea Sara – e quindi decidemmo di andare a fare un post-dottorato all’estero. Tra le varie opzioni di lavoro che ci vennero offerte Il Max Plank Institute a Francoforte, MRC (equivalente del CNR) a Londra, e NIH in USA. Tutti e tre i posti erano prestigiosi ma NIH – dice – un’occasione da non perdere anche se molto più lontano da casa e quindi venimmo in America. A Febbraio 2009 cominciammo a lavorare all’NIH. Dopo 5 anni, abbiamo trovato entrambi posto come professori alla Iowa State University, dove ci siamo trasferiti nel 2014. Qui ad ISU sono titolare di 5 corsi di laboratorio di chimica generale e ho in media 1.200 studenti a semestre. Siccome i miei laboratori vanno dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle 21, ho sotto di me circa 65 teaching. Oltre all’insegnamento, mi occupo di sviluppare il curriculum dei miei corsi, creare nuovo materiale di insegnamento e partecipare al senato accademico come senatrice at-large per il mio college».

“Lemoncello 50010”

«Oltre al mio lavoro come prof – conferma Sara – ho anche creato una compagnia con due partner chiamata IA-Native Spirits. Produciamo il limoncello ma fatto con la mia ricetta di famiglia che si chiama “Lemoncello 50010”. Questo perché gli americani storpiano sempre i nomi italiani e quindi abbiamo usato una parola inglese “Lemon”e poi 50010 perché è il Cap di Ames, cioè la città in cui viviamo e che fa da base alla nostra compagnia». Cosa consigliare agli studenti piombinesi? «Non smettete mai di studiare e siate sempre aperti a nuove possibilità, ovunque siano, anche a quelle magari mai considerate prima».


 

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