Suvereto borgo ideale per sposarsi: dalla cerimonia alla Rocca al banchetto a Belvedere, ecco il matrimonio simulato
L’architetto degli eventi Fabio Garini firma la regia dell’operazione che coinvolge quasi tutti gli altri operatori locali
SUVERETO. Fine settimana all’insegna dei fiori d’arancio. Di tre matrimoni celebrati a Suvereto uno è combinato. Niente di illegale. Si tratta del progetto pilota “Matrimonio nel borgo e a chilometro zero” allestito con la regia di Federmep, la principale associazione di imprese e professionisti del settore wedding and events, a cui l’amministrazione comunale di Suvereto ha affidato il compito di rendere il paese una wedding destination nazionale e internazionale grazie ai fondi del Pnrr e del Ministero della Cultura.
È tutto come dovrebbe essere nel cuore della Rocca Aldobrandesca. Si guarda alla forma e non alla sostanza. Non è una questione d’amore. Lo sanno bene i due giovani che hanno deciso di calarsi nella parte e prestarsi al ruolo. Ad attenderli per la celebrazione c’è la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini, con tanto di fascia tricolore. Tutto deve essere come se fosse reale.
Sono le ore 17. Dopo giorni di preparazione fin nei minimi dettagli, dalla cerimonia a tutto ciò che vi ruota intorno, banchetto nuziale compreso, si va in scena. Ad assistere alla celebrazione è un pubblico di addetti ai lavori: rappresentanti delle istituzioni a livello nazionale e locale, enti di promozione turistica, wedding influencer e buyers del settore. Ma a gettare uno sguardo sulla cerimonia c’è anche qualche imbucato, curioso di vedere ciò di cui si sta parlando da settimane in paese.
Si realizzano le foto di rito e filmati. Serviranno, insieme alle interviste agli operatori che hanno curato l’evento, a mettere insieme il materiale con cui confezionare un cortometraggio con cui promuovere Suvereto come wedding destination. Alle promesse di matrimonio segue l’aperitivo nella suggestiva piazza Gramsci e quindi il ricevimento a Belvedere. Prova sul campo che è anche un’occasione di studio per testare la capacità di confezionare una proposta in cui tutto riesce a funzionare al meglio, compreso la capacità di frrisolvere degli imprevisti.
La presidente di Federmep Serena Ranieri ha chiarito fin da subito che non si sarebbe trattato di una mera simulazione di un matrimonio, ma della «realizzazione di un progetto che fa sposare diverse istanze: la valorizzazione dei borghi storici, il sostegno alle economie locali e al made in, la sensibilità ambientale, il supporto all’impenditorialità femminile». Tant’è che a firmare l’allestimento delle nozze è stato chiamato Angelo Garini, architetto degli eventi, precursore e pioniere della professione di planner in Italia, con tanto di trascorsi televisivi. «Dimostreremo le potenzialità di un borgo per attirare l’attenzione su tutti i borghi italiani». È questo l’impegno di Garini che ha scelto di realizzare un «matrimonio ecosostenibile». Così lo definisce. «Gli allestimenti sono nel rispetto della natura e della stagione e per questo, da qualche giorno, mi sono occupato personalmente della raccolta di quanto un giardino possa offrire».
Quasi tutti gli altri operatori coinvolti sono locali, molti quelli di Suvereto, a garanzia dell’origine controllata del matrimonio, così come l’impiego di prodotti e materie prime, in una logica di “chilometro zero” e di valorizzazione delle economie e delle tradizioni locali.
«È un progetto in cui crediamo molto e siamo soddisfatti di essere partiti con la realizzazione di un evento da cui può iniziare una formazione che porti gli operatori ad essere sempre più pronti per questo tipo di cerimonie e a creare una rete tra gli stessi, in modo che si possa promuovere Suvereto come wedding destination – afferma la sindaca di Suvereto Jessica Pasquini –. Essere sede di matrimoni non è solo una promozione del borgo, ma è un valore economico per tutto l’indotto che può creare. Questo è l’obiettivo della rigenerazione che sta alla base del progetto finanziato dal Pnrr in cui abbiamo inserito questa specifica azione in partnership con Federmep».