Il Tirreno

C’è un po’ di rock e meditazione nella musica dei Sunflowers che ora si raccontano in un Ep

di Sara Chiarei
C’è un po’ di rock e meditazione nella musica dei Sunflowers che ora si raccontano in un Ep

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PIOMBINO. Tra rock e meditazione. È così che i piombinesi Sunflowers immaginano la loro musica che nel frattempo si è già concretizzata in un Ep omonimo con quattro tracce: “Prometea”, “Disarmonie”, “Lacrime di tè” e “Sole d’Africa”. Queste ultime due canzoni sono state recentemente pubblicate su tutte le piattaforme digitali in attesa che veda la luce il loro primo disco al quale stanno lavorando. La band è formata da Beppe Caputo (voce) , Riccardo Ardrizzo (basso) , Vincenzo Russo (chitarra) , Alberto Bugliesi (chitarra) ed in certe occasioni si avvale di Leonardo Corridori come special alla batteria. I Sunflowers nascono nel’98, periodo in cui i quattro componenti erano compagni di classe all’Iti e rimangono attivi fino al 2003, dopodiché più niente fino al 2020 quando tra un lock-down e l’altro si sono ritrovati quasi per caso e con la stessa esigenza di tornare a suonare come una volta.

«Avevamo bisogno di uscire da quel periodo terribile – dice Caputo – in cui ho approfittato per scrivere testi su cui poi abbiamo realizzato la musica. Ricominciare è stato bellissimo e persino più semplice di quando abbiamo iniziato perché oggi abbiamo l’opportunità di comprarci gli strumenti rispetto a quando eravamo dei ragazzini». I Sunflowers compongono da sempre musica originale con la differenza che se nel 1998 scrivevano i testi in inglese oggi hanno deciso di abbracciare la lingua italiana, forse meno musicale ma decisamente più adatta a raccontare la vita.

«Ci abbiamo riflettuto molto – continua – ed essendo cresciuti con Blur, Verve, U2 che restano tuttora i nostri punti di riferimento, ci sembrava più naturale cantare in inglese poi abbiamo pensato di provare ad usare la nostra lingua per riuscire a dare più spessore alle parole».

Nel brano “Il sole d’Africa” si affronta il tema del rapporto con se stessi e della forza che ognuno può trovare senza lasciarsi travolgere dagli eventi. «Il sole d’Africa – spiega – vuole simboleggiare il faro interiore che dobbiamo individuare dentro di noi e che ci aiuta ad affrontare le difficoltà della vita, il pezzo è stato scritto durante la pandemia. Una volta, ad un’amica appena tornata dall’Africa chiesi come era il sole là e lei mi rispose “splende di più” così ho voluto partire da questo ricordo per esprimere questo messaggio». Nell’altro singolo “Lacrime di tè” Caputo si rivolge direttamente a sua figlia immaginandola come sarà da grande e dicendole che su di lui potrà sempre contare. Il titolo fa riferimento alla cerimonia del tè e poiché Caputo insegna meditazione gli è sembrato naturale creare un parallelismo tra queste pratiche e la calma e la serenità che intende assicurare sempre alla sua bambina. E dopo l’Ep ora i Sunflowers puntano all’album. «Il disco è praticamente pronto – conclude Caputo – ci stiamo lavorando e pensiamo di pubblicarlo entro il 2023».
 

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