Il Tirreno

Il caso

Piombino, fugge scalza di casa e va in caserma: «Mio marito mi ha preso a pugni»

di Stefano Taglione
Piombino, fugge scalza di casa e va in caserma: «Mio marito mi ha preso a pugni»

La donna è in una struttura protetta e il quarantenne ora è a processo

01 febbraio 2023
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PIOMBINO. Suo marito, al culmine di un litigio, l’avrebbe spintonata e presa a pugni in faccia fra le mura domestiche. Al punto che lei, per sfuggire alla violenza, in pieno inverno si è presentata senza scarpe in caserma con un labbro sanguinante e un taglio a un braccio.

È un racconto choc quello fatto in aula dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Piombino, che ieri mattina hanno testimoniato davanti al giudice Ottavio Mosti nel processo che vede imputato un quarantenne marocchino – che vive a Piombino da tantissimo tempo e che Il Tirreno non nomina con nome e cognome per non rendere riconoscibile la donna vittima delle presunte violenze – per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’uomo, difeso dall’avvocato Franco Balestrieri, contesta totalmente la ricostruzione dell’ormai ex convivente, ora trasferita in una struttura protetta, e ieri era in aula ad assistere alla seconda udienza del procedimento a suo carico.

Il fatto di cui la procura lo accusa sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio del 20 febbraio di un anno fa nel centro di Piombino, dove la coppia viveva e dove ora abita solo il quarantenne. «Un uomo – così lo descrive il suo legale – che vive e lavora da tanti anni in Italia e che contesta totalmente la versione dei fatti esposta dalla moglie». La coniuge – che insieme all’ex convivente ha due figlie, di cui l’ultima nata pochi mesi fa – ieri avrebbe dovuto testimoniare davanti al giudice, ma non se l’è sentita e attraverso la sua avvocata, che la assiste come parte civile, ha scelto di essere ascoltata alla prossima udienza in un’audizione protetta, perché ha paura di rivedere il marito, che aveva comunque visto all’apertura del dibattimento, nel settembre scorso.

«La signora – così ricorda il maresciallo dei carabinieri che quel pomeriggio era al piantone della caserma dei carabinieri di Piombino – era scappata di casa senza nemmeno indossare le scarpe. Era impaurita, perdeva sangue, tanto che abbiamo dovuto ripulire il pavimento della stazione. Era ferita al labbro inferiore e sul braccio destro». Dopo essere stata ascoltata dal militare, e avergli detto che il marito si trovava in giro in macchina con la figlia piccola, la pattuglia si è subito messo alla ricerca del quarantenne, trovato sulla sua macchina parcheggiata proprio sotto l’appartamento, in procinto di rientrare a casa con la bambina. Nel frattempo la moglie è stata trasportata all’ospedale Villamarina di un’ambulanza del 118, giunta in caserma su richiesta dell’Arma per soccorrerla, ed è stata poi raggiunta dagli stessi militari che le hanno riportato la figlia.

I carabinieri, nel frattempo, hanno portato in caserma l’uomo, ascoltato e denunciato dopo la querela della donna. «Quando lo abbiamo trovato sotto casa – ha spiegato uno dei militari nell’aula di tribunale – siamo poi saliti, visto che la bambina aveva freddo, e abbiamo trovato l’appartamento in ordine. Abbiamo quindi invitato il quarantenne a seguirci in caserma, dove poi lo abbiamo accompagnato. La donna ha parlato solamente col “piantone”, non con noi della pattuglia. Il nostro compito, di concerto con la sala operativa, era cercare l’auto con a bordo l’uomo».


 

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