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«Il barman? Non è visto come carriera»

«Il barman? Non è visto come carriera»

Piombino: parla Gianluca Pontilunghi, gestore del “Bellavista” e docente per baristi

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PIOMBINO. C’è stato un tempo in cui molti ragazzi ambivano a diventare barman e ad una carriera dietro al bancone, forse ispirati anche da pellicole di successo (analogamente al boom di aspiranti cuochi registrato dopo le prime edizioni di Mastechef). Oggi invece trovare questa figura - come del resto quella del cuoco o dell’aiuto cuoco - sta diventando sempre più complicato.

Secondo Gianluca Pontilunghi, gestore insieme alla moglie Jessica Pecchia del ristorante “Bellavista” di Piombino nonché docente di corsi per barman, le cause sarebbero duplici: sia culturali che motivazionali.

«Il nostro è un settore trainante – commenta Pontilunghi - purtroppo però sta pagando il conto di quanto non è stato fatto finora. Penso ad esempio al costo del lavoro e a quelli di gestione. La verità - conclude - è che ancora troppe persone continuano a pensare al barman o al cameriere non come un vero lavoro ma come una sorta di “lavoretto”. E spesso - dichiara - i ragazzi giovani finiscono per scegliere di frequentare l’istituto alberghiero senza una reale convinzione o un progetto concreto di proseguire il loro cammino professionale come barman».

Un corso da barman di alta formazione è partito proprio in questi giorni: prevede un esame finale in grado di attribuire un doppio attestato professionale. E proprio Pontilunghi garantisce che una volta concluso non sarà affatto difficile trovare subito un’occupazione.


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