Il Tirreno

A Sant’Ilario e San Piero torna la processione dell'Accolta

Stefano Bramanti
A Sant’Ilario e San Piero torna la processione dell'Accolta

Dopo due anni di stop a causa del Covid, si ripete la tradizione del venerdì santo: alle 6 del mattino i cortei partiranno dai borghi per incontrarsi alla madonnina

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CAMPO NELL'ELBA. Alle 6 di domani mattina, venerdì 15 aprile, sarà rilanciata l’antica tradizione religiosa dell’Accolta, la processione del venerdì santo di San Piero e Sant’Ilario. Era stata interrotta nel 2020 per il Covid. Quelle in corso sono ore di grande fermento e preparazione per Laura Martorella del primo paese e Giorgio Soria dell’altro borgo, che raccontano al Tirreno questa manifestazione che ha origine nella notte dei tempi e si tramanda solo oralmente con la testimonianza degli anziani. Un evento che poi si ripete anche la sera.

«Fin da piccola seguivo questo evento», spiega Martorella, docente nella scuola primaria campese, soddisfatta per la rinascita dell’appuntamento: «È molto importante riprendere la tradizione storica delle due processioni religiose che partono alla stessa ora mattutina dalle nostre due frazioni collinari. Erano state interrotte a causa della pandemia, ma per domani le autorità locali hanno concesso l’autorizzazione nel rispetto delle precauzioni anti-contagio. Alle 6 i fedeli partiranno dalla chiesa di San Piero, intitolata a San Pietro e Paolo, e la stessa cosa avverrà anche dalla chiesa omonima di Sant’Ilario. Si percorrerà a piedi la strada che unisce i due paesi e i due gruppi dovranno visitare i sepolcri delle chiese vicinali. A un certo punto però si incontreranno all’Accolita dove c’è una Madonnina. Si trova sulla via, al bivio per il Monte Perone. I partecipanti intoneranno a turno i canti sacri in latino con melodie antiche, forse medievali, come lo “Stabat Mater”, il “Miserere”, il “Piangi”. Nelle processioni, organizzate dalle rispettive confraternite, c’è chi trasporterà croci, i simboli del Calvario e la “croce illuminata”. Altri sosterranno lampioni, di solito dei ragazzi. È una tradizione antica ma i paesani l’hanno mantenuto viva con passione. Anche se nell’incontro tra le i due borghi si dice che in passato siano avvenute liti e scazzottate».

«Questa credenza non è vera – afferma Ferdinando Montauti, un anziano del paese di San Piero –. Partecipo da 65 anni e tutto è sempre stato svolto in armonia. Le dicerie risalgono forse agli inizi del 1900, ma in realtà non c’è mai stata rivalità tra i due paesi e nel primo incontro i sampieresi intonano il “Miserere” con il loro coro e al secondo incontro, mentre ognuno torna al proprio paese, canta il coro di Sant’Ilario».

Martorella ribadisce la soddisfazione per il ritorno dell’evento, ma sottolinea come non è stato semplice perché la tradizione della processione era affidata agli anziani che purtroppo, pian piano, se ne vanno. Poi non è stato semplice rimettere insieme il coro. La volontà è comunque quella di proseguire e di rilanciare nel tempo, e sempre al meglio, questo appuntamento religioso significativo.

«La processione si svolge al mattino ma anche alla sera – conclude Soria di Sant’Ilario – anche noi abbiamo avuto le stesse difficoltà a riorganizzarci ma vogliamo andare avanti. Nel nostro coro sicuramente ci potranno essere Giampiero Grassi, Alessandro Montauti e Moreno Soria. Anche se il nostro gruppo sarà ridotto siamo determinati a non far morire questa tradizione e le sue peculiarità. Nella nostra chiesa, ad esempio, oltre i vari canti si intona anche “Il mio barbaro cuor”».

La cerimonia mattutina si ripete poi anche la sera. «Sì – conclude Soria –: la processione prevede di far uscire, dalle chiese dei due paesi, la statua del Cristo morto e della Madonna Addolorata e i vari canti verranno intonati anche in quel momento».

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