Il mare studiato con i droni subacquei
Convenzione tra Istituto di biologia, Ismar e Cnr di Bologna per i laboratori di Piombino e Pianosa
PIOMBINO. Studi con droni subacquei, analisi e ricerca dell’ecosistema marino, arrivo di studenti italiani e stranieri nei laboratori di Pianosa e Piombino. Questi i principali punti contenuti nella convenzione firmata tra l’Istituto di biologia ed ecologia marina di Piombino (Ibem) e l’Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr di Bologna. Innanzitutto, saranno effettuati interventi di manutenzione sull’ex caserma dei carabinieri dell’isola di Pianosa, che l’istituto di biologia piombinese ha curato negli arredi degli alloggi e del laboratorio dal 2008, tali da trasformarne i locali in una vera e propria stazione di ricerca. Fra l’altro, proprio i geologi del Cnr e i biologi dell’Ibem, già prima della convenzione, hanno operato insieme con ricerche sulla geologia delle rocce e dei fondali e sulla biocenosi della fascia costiera di Pianosa.
In un progetto di due anni, per la Regione, i biologi piombinesi hanno inoltre classificato 1393 specie animali e vegetali, fra cui 328 tipi di alghe, e per farlo si sono avvalsi della collaborazione di specialisti, sia italiani che stranieri. Durante questa ricerca, fra l’altro, è stata scoperta da Gianfranco Sartoni, algologo dell’università di Firenze, un’alga rossa tropicale invasiva originaria del mar Rosso, la “lophocladia lallemandii”.
Erosione marina. Uno dei temi fondamentali della convenzione lo studio, secondo una cartografia precisissima, degli spostamenti della prateria di posidonia per capire il fenomeno dell’erosione. Esiste una concreta relazione fra l’allontanamento della pianta acquatica e una contemporanea erosione della spiaggia. «Studio che ovviamente vale per i litorali sabbiosi – afferma Roberto Bedini, direttore dell’Ibem – ideale da portare avanti in una zona pulita, incontaminata, come Pianosa, dove abbiamo già fatto un esperimento, basato su filmati di droni, proprio con il Cnr, la scorsa fine estate. Non c’è nel Mediterraneo un’altra isola come Pianosa dove, anche oggi, possono accedere soltanto poche persone e solo in una parte dell’isola».
Summer school. Altro punto chiave della convenzione fra Ibem e Cnr sono le “summer schools” per laureati italiani e stranieri. In sostanza, a partire già dalla fine della primavera (periodo nel quale la struttura dovrebbe essere già funzionale) giovani provenienti da istituti anche internazionali verranno sia nei laboratori di Pianosa che in quelli di Piombino a palazzo Appiani per approfondire sul campo i propri studi. «Sarà l’inizio di un vero e proprio progetto di turismo scientifico internazionale tra Pianosa e Piombino – dice Bedini – È quella diversificazione che serve alla città. Sia le summer schools che lo studio della prateria di posidonia sono questioni fondamentali per un territorio come il nostro che si sta muovendo verso il turismo».
Visite scolastiche. Nell’attesa, è già operativa e sempre più richiesta l’attività delle visite all’istituto di biologia ed ecologia marina di Piombino. Se il progetto con il Cnr porterà sul territorio studenti già laureati, nei locali di palazzo Appiani arrivano tutte le settimane gruppi di studenti dalle elementari fino alle superiori, italiani o stranieri (è in programma nei prossimi giorni la visita di una classe tedesca). «I ragazzi diventano per un giorno biologi – spiega Bedini – grazie a un percorso completo e unico nel suo genere». La scuola prima di tutto sceglie la lezione. Ce ne sono oltre 50 e vanno dai mammiferi agli animali pericolosi, all’evoluzione e via dicendo, con oltre 100 immagini per ciascun argomento. Poi i ragazzi escono dall’istituto e vanno, retini alla mano, a grattare le pareti del porticciolo, rientrando con quanto raccolto che sarà pulito e studiato in classe. Non solo, armati di guanti e pinzette, gli alunni guarderanno al microscopio reperti che dovranno poi classificare consultando i manuali a disposizione. Inoltre, visita guidata al museo degli animali marini e, per finire, esercitazione in un altro laboratorio sulla chimica dell’acqua del mare (che arriva direttamente all’interno dei locali dell’istituto) e foto ricordo degli animali analizzati da riguardare in classe.
Pianosa. Mentre si lavora ai locali del laboratorio di Pianosa che diventerà una vera e propria stazione di ricerca, l’Istituto piombinese di biologia ed ecologia marina sarà impegnato su un altro fronte. Il direttore Roberto Bedini e il biologo Michele Magri hanno ricevuto, infatti, l’incarico dall’area marina protetta di Ventotene di realizzare uno studio per il tratto di mare interessato dallo scarico dell’acqua desalinizzata. «In parole povere parliamo di salamoia – afferma Bedini – per uno studio nell’ambito della presenza di un impianto desalinizzante».
Francesca Lenzi
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