Affidata la costruzione del canile La struttura è attesa da più di 20 anni
Sarà dedicata al ricovero dei randagi e sorgerà a Lacona
CAPOLIVERI. Ora chi realizzerà il canile comprensoriale a Lacona c’è: la Società Italiana Costruzioni di Prato. Si parte davvero. Dopo oltre vent’anni di attese, battaglie e speranze deluse, l’isola d’Elba compie un passo concreto verso un progetto tanto atteso quanto necessario.
La pubblicazione dell’aggiudicazione definitiva all’albo pretorio segna un momento storico, sottolineato con orgoglio dal sindaco di Campo nell’Elba, Davide Montauti: «Ringrazio in particolare l’ufficio tecnico del mio Comune per il lavoro svolto e l’impegno dedicato». Aggiudicazione effettuata da Campo, come stazione appaltante secondo la convenzione con Capoliveri, che è l’ente capofila per la realizzazione. Pure il sindaco Walter Montagna esprime soddisfazione: «Dopo tanti anni di difficoltà e progetti rimasti sulla carta, abbiamo individuato una controparte e avviato un accordo che prende forma. Insieme agli altri sindaci – sottolinea – un impegno in sinergia per arrivare a questo risultato. Il lavoro di squadra dà sempre i suoi frutti».
Era il 30 ottobre 2002 quando il vecchio canile degli ex-Macelli venne chiuso, lasciando l’Elba senza una struttura dedicata al ricovero degli animali randagi. Da allora, solo il lavoro instancabile di volontari e associazioni come Enpa e Animal Project ha sopperito alla mancanza di un rifugio, affrontando emergenze con poche risorse e tanta determinazione. Nel corso degli anni si sono susseguiti tentativi falliti, lungaggini burocratiche e fondi rimasti inutilizzati. Tuttavia, il sostegno della comunità e il costante impegno dei Comuni elbani hanno finalmente portato al risultato tanto voluto. Oggi, grazie alla collaborazione tra Capoliveri, Campo nell’Elba e gli altri Comuni dell’isola, sostenuta dalla Gestione Associata per il Turismo dell’Isola d’Elba (Gat), il nuovo canile sorgerà a Colle Reciso (Lacona), tra Capoliveri e Portoferraio.
L’opera, finanziata con 950mila euro (600mila euro dalla Regione Toscana e 350mila euro dal contributo di sbarco), sarà realizzata – come detto – dall’impresa Sice Società Italiana Costruzioni Edilizie Srl e rappresenterà molto più di un semplice rifugio per trovatelli. Sarà un centro di sensibilizzazione rivolto alla comunità, con l’obiettivo di promuovere il rispetto degli animali e incentivare adozioni responsabili. «Il canile – spiegano i promotori – non sarà solo un luogo di accoglienza per gli animali, ma punto di riferimento per tutta l’Elba, dove si potranno sviluppare progetti educativi».
Anche il consigliere regionale elbano Marco Landi (Lega) ricorda il percorso che ha portato a questo punto, sottolineando l’importanza dell’investimento regionale: «L’aggiudicazione dei lavori è un altro importante mattone posato in vista della realizzazione del canile e gattile elbano. Opera attesa da anni e che finalmente sarà in grado di garantire ospitalità e cura ai cani e ai gatti che vivono sull’isola. Storia infinita – spiega – che ha imboccato una strada diversa nel dicembre 2022, quando in Consiglio regionale presentai un atto che prevedeva uno stanziamento di 600mila euro per costruire non solo un canile/gattile, ma pure un pronto soccorso veterinario. Richiesta accolta nei mesi successivi, in occasione della variazione di bilancio regionale, mentre i Comuni elbani si erano già impegnati a garantire gli altri 350mila euro necessari». E Landi ricorda i prossimi passi del progetto: «Grazie alle risorse della Regione e della Gat, un altro tassello va al suo posto: i prossimi saranno la posa della prima pietra e, il più presto possibile, l’apertura della struttura. Grazie a chi si è adoperato per la realizzazione di questo progetto essenziale per l’Elba, sindaci, dipendenti delle amministrazioni interessate, associazioni, cittadini sensibili a questa necessità, e continuano a non mollare perché si realizzi».
Certo, la strada è lunga: i tempi di realizzazione e di apertura non sono definiti, e fino ad allora il peso della gestione degli animali continuerà a gravare sui volontari. Ma il primo passo è stato fatto.
Dopo vent’anni di immobilismo, l’Elba può guardare al futuro con più un po’ più fiducia, consapevole di aver avviato un cambiamento importante per la comunità e per i suoi amici a quattro zampe.
© RIPRODUZIONE RISERVATA