Gaetano morto a 15 anni. L’addio fra le lacrime: «Aveva una forza che ci spiazzava»
Monsummano, basilica gremita per l’ultimo saluto al giovanissimo scomparso per la leucemia: le parole della sorella
MONSUMMANO. Un'intera comunità si è stretta nel dolore intorno alla famiglia De Rosa per salutare Tanio, così infatti veniva chiamato da tutti coloro che lo conoscevano e gli volevano bene Gaetano De Rosa, il 15enne studente dell’istituto Forti scomparso nei giorni scorsi dopo aver lottato contro un male terribile.
Oggi, 1 dicembre, il giorno dell’ultimo saluto nella Basilica della Fontenova, in piazza Giusti a Monsummano, dove la salma è arrivata intorno alle 13. Centinaia le persone accomunate dal dramma di una vita spezzata così presto.
Il ragazzo, colpito da una leucemia mieloide aggressiva lo scorso maggio, ha lottato con tutte le proprie forze contro la malattia, che alla fine ha vinto. Prima è stato ricoverato all’ospedale Meyer di Firenze e successivamente al Bambin Gesù di Roma per sottoporsi a una cura sperimentale (a questo ospedale è andata la raccolta fondi voluta dalla famiglia in occasione delle esequie). Sabato però Tanio è volato in cielo. Un ragazzo educato, buono, rispettoso, sempre sorridente, con la grande passione per il teatro e per il calcio, tifosissimo del Napoli.
I ricordi e lo striscione
Nel corso del funerale sono stati tanti i richiami alla sua squadra del cuore. Gli amici e i compagni di scuola lo hanno salutato lanciando verso il cielo palloncini bianchi e celesti all’uscita del feretro, proprio per ricordare i colori del suo Napoli. E i compagni di classe della 2B del Forti, che sono sempre stati vicini a lui nei durissimi mesi della malattia, hanno realizzato uno striscione per ricordarlo, c’era scritto: “Il tuo banco è vuoto, ma tu sarai sempre con noi”.
Sul registro elettronico dei professori la “A” di assenza rimarrà all'infinito, ma il ricordo di Tanio adolescente dal cuore generoso e dalla voce profonda rimarrà nei cuori di tutti quelli che lo hanno conosciuto. Come i suoi compagni del laboratorio teatrale del Forti, che hanno lasciato una composizione di fiori sulla bara bianca all’interno della chiesa (dove c’era una foto del giovane con indosso la maglia del Napoli), o come i “colleghi” attori del teatro Buonalaprima di Buggiano, dove il 15enne frequentava i corsi di recitazione.
«Non ci sono parole umane in grado di descrivere ciò che è accaduto. Serve solo la fede. Adesso Tanio è in Paradiso, lui nella luce e noi siamo rimasti nell'ombra», sono state le parole nell’omelia del parroco don Stefano Salucci. Toccante il messaggio letto durante la funzione dalla sorella più piccola di Tanio, sorretta dalla mamma Iolanda e poi dal babbo Gianni. Un messaggio interrotto dal pianto.
Le parole della sorella
«Tanio era luce, anche nei giorni più bui – ha detto la sorella – non cercava compassione, non voleva far pesare la malattia. Aveva una forza che ci spiazzava, silenziosa. Anche quando stava male cercava di far stare bene noi. Era scherzoso e sorridente, con quel modo suo di esserci sempre. È andato via da guerriero, è e resterà con noi per sempre. Io non smetterò mai di parlargli, di cercarlo. Perché è mio fratello ed è la parte più bella di me». Poi l’applauso scrosciante di una Basilica gremita.
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