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Fusioni delle scuole in Valdinievole, scontro aperto tra sindaci. «Atto illegittimo, faremo ricorso»

di Luca Signorini
Fusioni delle scuole in Valdinievole, scontro aperto tra sindaci. «Atto illegittimo, faremo ricorso»

Il matrimonio tra agrario e Lorenzini con soli quattro favorevoli. La ricostruzione di quanto avvenuto nella Conferenza zonale dell’istruzione

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Valdinievole La cosa è grave per non dire seria. Si valutano profili di illegittimità e anche un ricorso amministrativo sulla deliberazione della turbolenta Conferenza zonale dell’istruzione di giovedì, quella sui delicatissimi accorpamenti-fusioni-unioni tra le scuole della Valdinievole imposti dal Governo per tagliare tre presidi e tre dirigenti amministrativi (dsga). Un’adunanza che ha fatto saltare banchi, sedie e anche l’aplomb tra i sindaci sempre colleghi ma meno amici. Dramma o farsa, lo decideranno i posteri.

«Una rappresaglia»

«Resto basita, qui non si è fatta rappresentanza politica ma rappresaglia. Attriti e tensioni non si portano ai tavoli istituzionali come questo a discapito dei cittadini e su un tema fondamentale come la scuola», le parole della sindaca di Pieve a Nievole Gilda Diolaiuti, per capire a che punto sono arrivati i toni e i rapporti. Dino Cordio, primo cittadino di Uzzano: «Siamo di fronte a un vero e proprio blitz in casa d’altri. È grave che la politica si “giochi” in un tavolo istituzionale come questo e su una questione così delicata. Non è possibile che la Conferenza voti alle spalle dei Comuni coinvolti». Ecco perché si pensa a un ricorso su quanto deciso a maggioranza relativa (in due votazioni il 41,96% dei voti validi, nella terza - quella sull’agrario Anzilotti di Pescia - appena il 34,27%) su una linea dettata da un fronte di cinque amministrazioni: Montecatini, Buggiano, Lamporecchio, Ponte Buggianese e l’unica di centrodestra, Chiesina Uzzanese. Da quanto si apprende, sono (ri)emerse le fratture interne (ai democratici) dopo le elezioni regionali. Detto in spiccioli: da una parte i sostenitori di Bernard Dika, dall’altra quelli di Riccardo Trallori (e per proprietà transitiva di Marco Niccolai). Poco importa - pare di capire - se a farne le spese siano l’autonomia dell’agrario, la sorte del liceo Lorenzini, il puzzle sugli istituti comprensivi. Il Tirreno è in grado di ricostruire nel dettaglio come sono andate le singole votazioni, per una Conferenza zonale dell’istruzione tra l’altro già riconvocata per lunedì 10 novembre allo scopo di indicare la sede principale delle scuole accorpate l’altro giorno.

Primo voto

Detto che Massa e Cozzile non ha partecipato a nessuna votazione senza lasciare deleghe e che Monsummano si è sempre astenuto, il primo turno è toccato alla fusione per unione degli istituti comprensivi Ferrucci di Larciano e Berni di Lamporecchio. Favorevoli Montecatini, Buggiano, Chiesina, Ponte e Lamporecchio (41,96% delle quote), contrario Larciano diretto interessato, assenti al voto Uzzano e Pieve a Nievole, Pescia non partecipa.

Secondo voto

La fusione per incorporazione degli istituti comprensivi Iozzelli e Caponnetto di Monsummano. Compatto il cartello dei cinque Comuni favorevoli. Qui c’è stata l’astensione di Larciano e Uzzano “in coeranza con l’astensione di Monsummano” diretta interessata che però non ha espresso un voto. Pescia non partecipa.

Terzo voto

Le scaramucce sono diventate guerra aperta. Partiamo dalla fine: si è messa ai voti la fusione per unione dell’agrario Anzilotti e del liceo Lorenzini di Pescia. Dal fronte dei favorevoli (Montecatini, Buggiano, Chiesina e Lamporecchio) al fotofinish si è staccato Ponte Buggianese, astenuto. Contrari Pescia e Uzzano, assenti per le votazioni Pieve e Larciano, sempre astenuto Monsummano, con Massa e Cozzile che come prima non era presente. Dunque l’Anzilotti-Lorenzini potrebbe diventare realtà con quattro Comuni favorevoli su un totale di undici. Come si dice, non si può fare di tutta l’erba un fascio.

Le alternative

Eppure, le scelte potevano essere diverse perché le opzioni c’erano, nel tentativo di difendere l’autonomia della storica scuola agraria. Il comprensivo Salutati-Cavalcanti di Buggiano insieme al Rita Levi Montalcini di Pescia e Uzzano, oppure con il Pasquini di Massa e Cozzile. Eventualità entrambe scartate a priori. E allora sul tavolo, proposta dai cinque a dettare la linea, l’ipotesi di unire i due istituti comprensivi di Pescia ma togliendo gli alunni di Uzzano in forza oggi al Montalcini (che sono 390) e offrirli al Salutati-Cavalcanti di Buggiano, che evidentemente ha i Santi in paradiso. Discussione lunga, poi si ritorna al matrimonio forzatissimo tra Anzilotti e Lorenzini, fatti loro. E questo viene messo ai voti.

«Toni non accettabili»

Dura la nota di Diolaiuti (Pieve), Cordio (Uzzano), Riccardo Franchi (Pescia) e Lisa Amidei (Larciano): «Non possiamo accettare il metodo utilizzato dai colleghi degli altri Comuni. Ne prendiamo le distanze anche nei confronti dei cittadini e ci riserveremo di impugnare la decisione presa. Il documento presentato è stato un blitz discusso con scarsissima disponibilità al confronto e toni che non riteniamo accettabili. La decisione pareva essere già stata presa senza alcuna considerazione sul bene dell’offerta formativa, dei ragazzi e del personale scolastico. L’impressione è che dietro a questo comportamento ci siano risvolti di politica interna, in particolare al centrosinistra, che per noi devono rimanere fuori dai tavoli istituzionali in cui si decide del futuro dell’istruzione sul territorio. Ai cittadini non interessano le dinamiche elettorali e i loro risvolti, interessa che i rappresentanti si confrontino per prendere le migliori decisioni possibili. Spiace trovarci a giustificare un voto contrario, avvenuto in un contesto in cui il dibattito nel merito sembrava quasi essere secondario rispetto a una non meglio definibile prova di forza». l

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