A Montecatini chiude anche lo storico Zanni, era in attività dal 1958. «Internet ha cambiato tutto»
Il titolare del negozio di dischi, stereo e tv Fabrizio Zanni: «Ci è poi mancato il ricambio generazionale»
Montecatini Lo storico Zanni all’angolo tra corso Roma e via Gioberti chiude dopo 67 anni di attività. La data in cui si abbasseranno definitivamente le saracinesche è fissata per l'8 dicembre. Il celebre negozio di dischi, stereo, tivù e mixer lo aveva aperto Pierluigi nel 1958. Poi ad affiancarlo sono arrivati i figli Fabrizio e Alberto Zanni, fino a oggi.
«Il babbo – ricorda Fabrizio – cominciò in via Amendola per poco tempo, prima di affittare dagli Sturlini, dove c'era la vecchia pensione Sturlini. Poi fu modificata la struttura che ospitava anche un negozio di giocattoli sempre di proprietà degli Sturlini». Il commerciante con non poca nostalgia racconta la storia di un'attività legata indissolubilmente alla sua famiglia e alla città di Montecatini Terme. «All'inizio il babbo, che adesso ha sulle spalle 90 primavere – dice ancora – faceva l'elettricista, ma anche riparazioni ai primi elettrodomestici, radio e televisioni. Poi cominciò ad inserire la musica, con gli stereo, mixer e tanti dischi e cassette. Verso il 1983, finite le scuole superiori, sia io che mio fratello siamo entrati a lavorare con lui. Avevamo la passione per quel mondo e tendenzialmente poi seguivamo l'attività di famiglia».
Erano gli anni del boom economico, Montecatini era il centro del mondo, un vero e proprio momento magico per il commercio termale. «Sono geometra, ma non ho mai praticato, perché sono rimasto sempre nella realtà del nostro negozio – spiega Fabrizio Zanni – era un settore trainante e con tante soddisfazioni. Il declino di questo settore rispecchia la crisi di quello musicale. Soprattutto negli anni Duemila con Internet e i cellulari. Uno sconvolgimento generale del mercato». Gli appassionati e i collezionisti comunque restano. «Ci sono tantissimi clienti che ci portano vecchi giradischi oppure altre attrezzature per rimetterli a nuovo. Questo è un servizio che offriamo volentieri finché resteremo aperti. Attualmente stiamo facendo una liquidazione totale per cercare di alleggerirci del materiale che abbiamo».
E che futuro avrà questo bellissimo e grande fondo di corso Roma? «Questo non lo so – va avanti il negoziante – cercheremo di affittarlo, visto che è di nostra proprietà, nel miglior modo possibile. Vogliamo lasciare luminoso questo angolo di corso Roma. Abbiamo deciso di chiudere perché sono tantissimi anni che lavoriamo e non abbiamo il cosiddetto ricambio generazionale: i nostri figli, i miei e di mio fratello, hanno intrapreso altre strade. Nostro padre ha 90 anni, è dispiaciuto, ma ha compreso la necessità di finire questo capitolo della nostra vita. Adesso sarà possibile anche per noi dedicarci ad altri interessi, fino ad oggi il negozio ci ha assorbito totalmente».
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