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Montecatini, l’appello per il mercatino del Grocco: «Ora investiamo per il rilancio»

di Luca Signorini

	La rimozione dei chioschi abbandonati (foto Nucci)
La rimozione dei chioschi abbandonati (foto Nucci)

Il presidente dei commercianti: «Basta divisioni politiche»

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Montecatini Basta divisioni e scontri, serve invece la massima unità d’intenti. Insomma, «mi auguro che si mettano da parte le fazioni politiche per restituire al mercatino del Grocco-La Salute perlomeno la dignità».

A dirlo è Amerigo Pagni del negozio Beba Chic, presidente dimissionario dell’associazione che riunisce la trentina di commercianti superstiti al Grocco, «un patrimonio per qualsiasi città turistica, da promuovere e conservare, che ha ospitato e servito milioni di turisti dall'immediato dopoguerra ad oggi».

Da anni la storica attrazione vive una crisi senza precedenti, «in primis dalla legge Bolkstain (una quindicina di anni fa, ndr), poi la chiusura dello stabilimento termale della Salute e in ultimo il Covid», sottolinea Pagni.

L’appello del commerciante a dare un futuro al mercatino arriva nei giorni della rimozione delle diciotto baracche abbandonate di via della Salute, box in lamiera chiusi da anni e fonte di degrado che sono stati smantellati per restituire un po’ di decoro e ricavare uno spazio adatto a ospitare eventi e manifestazioni pubbliche.

«Leggendo molti commenti si ha l’impressione di uno scontro fra due fazioni politiche in contrapposizione – va avanti Pagni – cori di “mi piace”, continuate così, era l'ora che chiudete tutto il mercatino. Provo a fare chiarezza: è la nostra associazione che ha richiesto all' amministrazione Baroncini lo sgombero dei chioschi ormai chiusi, al fine di evitare oltre al danno di immagine anche la continua domanda “ma perché sono tutti chiusi”. Era stata inoltre richiesta una riqualificazione dell’area, con colonnine dotate di acqua e corrente, atta a promuovere l’area, purtroppo non dotata di una vera parte enogastronomica, ad ospitare eventi con food truck per eventi mensili o settimanali. E ancora una migliore illuminazione (siamo al buio) e un percorso “della salute” proprio nella medesima strada con attrezzi per la ginnastica ad uso gratuito. Infine uno o due bagni pubblici automatici, che sono assenti totalmente in un'aerea pubblica molto frequentata».

Ancora il negoziante: «Vorrei ringraziare la passata amministrazione per aver iniziato l’iter per la realizzazione di tale progetto e anche la nuova per essere finalmente riuscita a partire. Purtroppo senza una visione e senza investimenti tutte le cose anche se utili e belle devono fare i conti con la realtà».

Pagni prova insomma a dare una scossa ulteriore alla riqualificazione di questa zona tra viale Verdi e viale Biccherai, un tempo con la folla oggi vuota. Nella speranza che alla rimozione delle baracchine faccia seguito un generale progetto di rilancio.

Nelle intenzioni dell’attuale amministrazione c’è appunto di utilizzare lo spazio pubblico ritrovato per iniziative, oltre alla richiesta installazione di servizi igienici fissi e non bagni chimici, un piano della sicurezza necessario se si vogliono proporre delle manifestazioni a norma di legge, e ancora il potenziamento dell’illuminazione e una nuova e moderna cartellonistica e indicazioni per cittadini e turisti. l

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