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A sinistra nasce un laboratorio sui nodi irrisolti della Valdinievole

di Luigi Spinosi
A sinistra nasce un laboratorio sui nodi irrisolti della Valdinievole

Territorio, sanità, turismo fra i temi sul tavolo dell’Associazione Progressisti

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Montecatini Il futuro deve guardare al passato, che non sempre odora di naftalina. Anzi, sempre più spesso è il modo “moderno” di fare politica a essere “stantio, almeno per quanto riguarda il modo di agire e, soprattutto, i risultati ottenuti. Sta qui la spiegazione, data in apertura di presentazione dall’ex sindaco di Ponte Buggianese Pietro Neri, per motivare la nascita di un nuovo soggetto politico, nel senso più alto del termine, ossia l’Associazione Progressisti per la Valdinievole. Tre parole che dicono molto del come, del chi e del dove. Un’associazione, di chiara ispirazione di centrosinistra, che vuole rappresentare un laboratorio di confronto sui problemi che attanagliano il territorio dell’intera Valdinievole (perché, come è stato detto durante la presentazione, undici comuni che viaggiano per conto proprio sono destinati a non arrivare da nessuna parte). Alla presentazione molti amministratori di oggi e di ieri, molti del Pd o ex tali, e comunque tutti riconducibili all’area del centrosinistra, da tutta la Valdinievole. Tra loro gli attuali primi cittadini di Buggiano e Massa e Cozzile Daniele Bettarini e Marzia Niccoli, ed ex tali (tra gli altri Antonio Abenante di Pescia e Giuseppe Bellandi di Montecatini). Tra il pubblico si sono notati anche due candidati Pd alle prossime regionali, ossia Bernard Dika e Simona Querci.

«Ma c’era bisogno di una nuova associazione in Valdinievole? – ha esordito in apertura Pietro Neri – se siamo qui è perché siamo d’accordo sul sì. Ormai a ogni livello della politica c’è una mancanza di dialogo, di confronto con il territorio. I partiti hanno scelto altre strade rispetto al dialogo con i cittadini, con decisioni prese in poche stanze. Il voto non può essere interpretato come una delega in bianco, non può bastare questo per dirsi democrazia». Quindi Neri ha ricordato i confronti e le lotte del passato, dall’ospedale al tubone fino alla variante del Fossetto, che hanno visto mobilitati cittadini e amministrazioni, a volte assieme a volte contro. Ma proprio quello, è stato evidenziato, è il sale della democrazia. E non è che oggi manchino temi su cui riaprire il confronto, anzi, le criticità sono tante e importanti, «E il nostro obiettivo – ha proseguito Neri – è evidenziarle e affrontarle». Dalla sanità all’ambiente, dalle infrastrutture al turismo alle questioni socioeconomiche ci sono tanti fronti su cui muoversi, su cui aprire un confronto e sui quali l’associazione vuole dare il proprio contributo.

«I progressisti della Valdinievole – è poi intervenuto Antonio Piacentini – intendono riportare al centro della politica regionale e provinciale il territorio della Valdinievole, con i suoi problemi irrisolti e guardando ai suoi nuovi bisogni dei cittadini, come risposta a una crisi che rischia di trascinare indietro economicamente e socialmente i nostri undici comuni». Tre, al momento, i temi programmatici, affrontati dall’associazione, con gruppi di lavoro che ci stanno lavorando da tempo «e che saranno – ha ripreso Piacentini – oggetto di confronto con tutti i livelli istituzionali e anche con la tanta società civile che opera nel territorio».

Nel dettaglio, presentato tema per tema da chi ha coordinato i gruppi di lavoro, le tre grandi linee sono “Qualità del territorio, del lavoro e della società” (su infrastrutture e tutela ambientale), quello della “Salute dei cittadini in Valdinievole” (dove di questioni su cui lavorare ve ne sono davvero molte) e, ovviamente il tema “Turismo e termalismo”.

Le proposte presentate sono state molte, così come i campi di azione, e come annunciato a breve l’associazione si presenterà per aprirsi a chi vuole dare il proprio contributo di idee, con una speranza, quella evidenziata dall’ex assessore montecatinese Leonardo Magnani, ossia che si costituiscano gruppi anche con idee diverse, o anche completamente opposte, perché questo sarebbe solo un arricchimento. E nel tempo in cui il dibattito politico si concentra soprattutto nel denigrare le idee dell’avversario, piuttosto che presentare le proprie, sarebbe un gran bel passo aventi.l

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