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Retta troppo alta. L’asilo comunale di Pescia escluso da “Nidi gratis”

di Maria Salerno
Retta troppo alta. L’asilo comunale di Pescia escluso da “Nidi gratis”

L’assessora: «Sostegno alle famiglie garantito con altri fondi ministeriali»

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Pescia L'asilo nido comunale di Pescia "Il Cucciolo" di via Sismondi è rimasto fuori dal bando “Nidi gratis” della Regione Toscana, che consente l’accesso gratuito ai nidi e agli altri servizi educativi per la prima infanzia con un contributo straordinario a copertura della retta.

Per l’anno educativo 2025/2026, infatti, a causa dell’incremento delle tariffe mensili deciso dall’amministrazione comunale, la struttura non è rientrata nei limiti ammissibili dalla misura regionale (che prevedeva un aumento di un massimo del 10%). Lo sconto regionale, infatti, si applica direttamente sulle rette e tariffe per la quota che eccede il contributo rimborsabile dall’Inps, fino ad un massimo di 527,27 euro per ciascuna mensilità (per un massimo di 11 mensilità complessive) da settembre 2025 a luglio 2026. L’importo della tariffa che supera 800 euro mensili rimane in carico del richiedente, mentre la Regione Toscana rimborsa le amministrazioni comunali per conto delle famiglie che usufruiscono del servizio.

Le 54 famiglie pesciatine con i bimbi iscritti al nido che non potranno beneficiare della misura regionale per l'annualità 2025/2006, però, non devono preoccuparsi, perché il Comune di Pescia ha trovato ugualmente il modo per abbattere le rette di iscrizione e favorire la gratuità dei servizi per la prima infanzia.

«Ci siamo già attivati con un progetto di sostegno economico alle famiglie, finanziato con fondi ministeriali – rassicura l’assessora alla pubblica istruzione Alina Coraci – riusciremo quindi ad ottenere lo stesso obiettivo che si propone il bando “Nidi gratis” nel quale purtroppo non siamo riusciti a rientrare, ovvero l’abbattimento delle rette, e saranno adottati gli stessi criteri previsti dal bando regionale. L’unica differenza è che le famiglie saranno chiamate ad interfacciarsi direttamente con il Comune di Pescia (e forse questo rappresenterà un vantaggio) anziché con la Regione Toscana».

Destinatari dell’intervento sono, dunque, i bambini in età utile per la frequenza di servizi per la prima infanzia (fino al compimento del terzo anno di età) residenti a Pescia, i cui nuclei familiari siano in possesso di un indicatore Isee (in corso di validità) fino a 40mila euro. «Vorrei che passasse il messaggio che l’amministrazione comunale, essendo stata esclusa a causa dell’incremento delle rette/tariffe, ha subito cercato una soluzione alternativa per l’abbattimento delle rette desiderando andare incontro alle famiglie – ha precisato ancora l’assessora Coraci – e che presto riceveranno una comunicazione con tutte le indicazioni utili per ricevere il contributo economico». l


 

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