Gli urlano «sei una scimmia»: il caso in un campo di calcetto in Toscana
L’episodio in un centro sportivo: adesso si attende il bollettino del giudice sportivo
MONSUMMANO. “Rialzati, scimmia”, “Sei una scimmia”. Sono gli insulti razzisti che si sarebbe sentito rivolgere dalla tribuna un 22enne di origine marocchina, giocatore del Pmp Crystal calcio a 5 Monsummano, durante la partita del campionato di serie C2 di futsal (girone B) che si è svolta venerdì scorso (14 febbraio) al centro sportivo Oasi di Monsummano contro i larcianesi del Montalbano Cecina.
Un episodio orribile quello lamentato dalla squadra di casa, che ha a che fare con lo sport esclusivamente per il contesto in cui si è verificato e che di certo non ha nulla a che fare con i valori sportivi. Tant’è che a fine partita, vinta dagli ospiti 4-2, da quegli insulti è nato anche un parapiglia. Il giocatore nordafricano ha scavalcato la staccionata che divide il campo dalle tribune per arrivare faccia a faccia col giocatore avversario (non convocato) che lo aveva preso di mira dagli spalti. E a quel punto tra i due – tra cui non correrebbe buon sangue da tempo per motivi extracampo – sono volati spintoni e parolacce che hanno coinvolto anche altri tesserati, prima che i litiganti fossero divisi a fatica.
La ricostruzione
Quando sembrata tutto finito, tornando alla propria auto nel parcheggio, il 22enne ha trovato un graffio sulla carrozzeria. Se rispetto a quest’ultimo gesto le parti hanno già trovato un accordo per la riparazione del danno, rispetto agli insulti razzisti non c’è stata ancora nessuna ammissione di colpe né alcuna richiesta di scuse. «Verso la fine del primo tempo questo nostro giocatore è caduto per un contrasto di gioco e un tesserato della squadra avversaria dalla tribuna gli ha urlato “rialzati scimmia” – racconta Emiliano Ferrigno, dirigente del Pmp Crystal calcio a 5 Monsummano – lui è rientrato negli spogliatoi senza dire nulla a nessuno, anche se in diversi si erano accorti dell’episodio. Poi il ragazzo in tribuna ha ripetuto le stesse offese e a fine partita, sbagliando, il nostro giocatore ha scavalcato il cancellino e sono partiti gli spintoni. Poco dopo aver sedato il parapiglia, siamo stati avvertiti del graffio alla macchina. Il danno verrà ripagato e non c'è stata alcuna denuncia, ma certi episodi razzisti vanno condannati. Ci conosciamo tutti e tra avversari ci vuole sempre rispetto, ci troviamo a giocare per passione e divertimento e assistere a queste cose è davvero brutto. Noi abbiamo tre giocatori nordafricani e diamo tanto valore alla sportività. Ho sentito ieri (18 febbraio, ndr) il ragazzo che è stato insultato, ci è rimasto male e noi gli siamo vicini».
Il giudice sportivo
Adesso si attende il bollettino del giudice sportivo. Lo attende, per farsi un’idea più precisa di fronte a versioni in parte discordanti, anche il Montalbano Cecina, società madre che quando è nata tre anni fa ha incorporato il Montalbano calcio a 5 che da allora ha preso lo stesso nome, pur mantenendo una gestione separata e responsabili diversi. Molto attiva in campo sociale ed educativo con iniziative per i bambini della scuola calcio e collaborazioni con le scuole, la dirigenza dell’Asd Montalbano Cecina tiene comunque a tutelare il proprio nome e la propria immagine, anche se non rilascia dichiarazioni. Nel caso in cui il referto arbitrale confermi quanto lamentato dal Crystal Monsummano, si riserva di prendere provvedimenti verso il proprio tesserato.
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