Montecatini, violenza sessuale in centro: condannato a 6 anni e mezzo
I fatti risalgono al maggio 2019, l’episodio al Kursaal
Montecatini A distanza di una decina di giorni da quel terribile venerdì pomeriggio di droga e violenza, si era confidata con la propria ginecologa, durante una visita.
Era stata quest’ultima, compresa la gravità di ciò che le veniva confidato, a segnalare l’accaduto alla procura. La ragazza, originaria della Valdinievole e all’epoca d’età intorno ai 25 anni, aveva raccontato di essere stata violentata da due coetanei sulle scale degli studi medici del Kursaal, in centro a Montecatini, il 10 maggio del 2019.
È così che partirono le indagini, che portarono all’arresto dei due, accusati entrambi di violenza sessuale di gruppo nei confronti della ragazza. Mentre uno dei due imputati era già stato condannato in abbreviato, condanna confermata anche in appello a quattro anni di reclusione, ieri il tribunale di Pistoia ha condannato l’altro imputato, cittadino peruviano di circa 30 anni che ha scelto il giudizio ordinario, a 6 anni e 6 mesi di reclusione.
Il collegio di giudici presieduto dal presidente di sezione Stefano Billet (giudici a latere Pasquale Cerrone e Jacqueline Monica Magi), ha escluso la recidiva comminando una pena leggermente più bassa di quella richiesta dal pubblico ministero Giuseppe Grieco, che era di 8 anni.
L’uomo, difeso dall’avvocato Cristina Gradi del foro di Pistoia, è stato inoltre interdetto in via perpetua dai pubblici uffici e condannato al risarcimento del danno nei confronti della ragazza, costituitasi parte civile nel processo, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 20 mila euro.
Quel venerdì pomeriggio di cinque anni e mezzo fa, tutto avrebbe avuto inizio da un incontro casuale alla stazione di Montecatini Centro, tra la ragazza e due suoi conoscenti. Un gruppetto a cui poi sarebbero stati invitati ad aggiungersi, per motivi probabilmente legati al consumo di sostanze stupefacenti, anche i due giovani condannati, e che oggi risultano detenuti per altra causa.
Complice l’effetto della droga, pericolosa variabile di quel tardo pomeriggio protrattosi fino a sera anche se non ritenuta un mezzo utilizzato per perpetrate la violenza, i due avrebbero convinto la ragazza, rimasta sola con loro, a seguirli al Kursaal. Ed è lì, riuscendo in qualche modo ad accedere alle scale degli studi medici, che avrebbero abusato di lei.
Traumatizzata e impaurita dall’accaduto, per i primi giorni la giovane donna non trovò la forza di denunciare, per poi raccontare tutto alla propria ginecologa.
«La mia assistita ha reso delle dichiarazioni ritenute credibili e supportate da elementi esterni che hanno convinto il tribunale a valutare l’accusa fondata – il commento dell’avvocato di parte civile Alessio Bianchini, del foro di Grosseto – a nostro l’avviso la sentenza è giusta». l
Lorenzo Carducci
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