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Un pezzo di storia

Massa e Cozzile, sarà abbattuta l’ex officina nel cuore di Margine Coperta

di Luigi Spinosi
L’immobile della ex officina Bertini a Margine Coperta
L’immobile della ex officina Bertini a Margine Coperta

Uno spazio polivalente al posto della concessionaria Bertini

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MASSA E COZZILE.  Per chi era giovane negli anni Settanta e Ottanta, quelli dell’ultima ondata di boomer e della prima della generazione X per usare una terminologia di oggi, era un luogo dei sogni. Il posto in cui avveniva, anche materialmente, uno dei passaggi fondamentali nella crescita dei ragazzi, in pratica l’ufficializzazione dell’inizio dell’adolescenza, ossia il passaggio dalla bici al motorino (o alla vespa) . E per tanti, in Valdinievole, quel passaggio avveniva proprio lì all’altezza del semaforo della “Strada”, come molti a quei tempi chiamavano la frazione di Margine Coperta.

Un pezzo di storia

A quel semaforo (oggi sostituito da una rotonda, all’incrocio tra via Primo Maggio (la strada che aveva portato a ribattezzare il paese) e via Sabatini, si trovava il concessionario/officina Bertini.

Da qui sono uscite le maggior parte delle due ruote a motore che popolavano le strade dell’epoca, soprattutto i “cinquantini” (ma non solo) , con le Vespe, con Sì e i Ciao per restare in casa Piaggio (ci sarebbe anche il Boxer, ma quello piaceva veramente a pochi) , con il mitico Califfone e, per chi aveva più disponibilità economiche, con l’ancor più leggendario Caballero. In tanti hanno sognato davanti alla vetrina di via Primo Maggio, e quando c’era qualche problema bastava girare l’angolo, ed entrare nell’officina che si affacciava su via Sabatini. Poi, come tante cose belle, anche questa finì, e il sipario calò in modo pesante, assieme alle saracinesche.

Da allora, ed è passato ormai un quarto di secolo, quel fondo è rimasto vuoto, e l’immobile che lo ospitava è andato via via degradandosi. E anche l’appartamento che si trovava sopra l’officina è stato abbandonato da molti anni. Magari le sue condizioni di degrado fino a non molto tempo fa potevano anche passare inosservate, vista la vicinanza con l’ancor più ingombrante presenza della Maltagliati. Ma adesso che l’ex pastificio è stato abbattuto, e che l’intera area è stata recuperata, così come molti altri punti dello stesso paese, quell’edificio, circondato da un telo verde a proteggere i passanti da eventuali cadute di materiale, si era trasformato da luogo di sogni a relitto ingombrante, che toglie visibilità agli automobilisti e spazio ai pedoni.

Ebbene, quella presenza ingombrante è destinata a sparire. In consiglio comunale, con il sì della maggioranza e l’astensione dell’opposizione, è stato approvato l’acquisto dell’immobile ex Bertini. Lo scopo? Demolirlo per liberare quello spazio urbano e, al suo posto costruire una struttura al servizio della comunità.

Di proprietà di una società empolese (la Protus) cui era stato trasferito nel 2009 dal tribunale di Pistoia, quell’immobile, di poco più di 500 metri quadrati era stato sottoposto a perizia, e il valore era stato stimato in 180mila euro, ma il prezzo finale è stato poi ancora più basso: 150mila euro.
La rigenerazione della zona
Come detto il Comune lo acquisterà per proseguire sulla strada della rigenerazione del paese. «Si tratta – ricorda la sindaca Marzia Niccoli – di un immobile chiuso da tempo che si trova in condizioni di degrado. L’officina storica come molti possono ricordare è chiusa da circa 25 anni e l’appartamento destinato a civile abitazione risulta ufficialmente disabitato da circa 10 anni, ma sicuramente fu lasciato ancor prima. Al suo interno sono presenti numerose criticità, infiltrazioni di umidità nei muri perimetrali, in parte privo di manto di copertura, in pessime condizioni di manutenzione e conservazione. L’immobile è situato in una posizione strategica, perché al centro della frazione, ma non funzionale per la presenza dell’incrocio su strade di grande percorrenza, e rappresenta oggi un’influenza negativa, direi inconcludente».

«In questi anni ci siamo concentrati – riprende Marzia Niccoli – ci siamo concentrati su interventi di rigenerazione e riqualificazione, compatibilmente con le potenzialità dell’ente, sotto ogni punto di vista e la frazione di Margine Coperta ne è un esempio. La frazione ha cambiato e sta cambiando la sua immagine e noi vogliamo continuare in questa direzione, andando a riscrivere una pagina della storia di Margine Coperta. Per farlo dobbiamo intervenire proprio su quella zona, prevedendo un progetto di rigenerazione con l’acquisizione e demolizione dell’edificio, con il consolidamento della muratura in appoggio all’edificio limitrofo, e realizzando nel contempo una ottimizzazione della fruizione dell’incrocio e delle aree pedonali».

Poi è prevista, aggiunge la sindaca, la «successiva ricostruzione di un volume molto più piccolo, con la previsione di un salone polivalente, in considerazione del fatto che il comune non ha a disposizione grandi luoghi di incontro e di socializzazione».


 

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