L’addio a Simone Spinosi, letta in chiesa la preghiera dei volontari
Montecatini, all’uscita del feretro le sirene dei mezzi
MONTECATINI. La preghiera del corpo della Protezione civile letta dal pulpito e il suono delle sirene di alcuni mezzi all’uscita della bara dalla chiesa. L’ultimo saluto a Simone Spinosi ieri mattina nella chiesa di San Pietro a Montecatini Alto, con l’orazione officiata dal parroco don Gianni.
In lacrime i familiari e gli amici, sconvolti la mamma Gina e la figlia, appena tredicenne. Un’agonia di due mesi e mezzo per il trentaseienne barista e volontario di Montecatini, che alla fine non ce l’ha fatta dopo il grave incidente stradale avvenuto nella serata del 16 maggio scorso nella zona della funicolare, quando era a bordo del suo scooter e si è andato a schiantare contro un’auto all’incrocio tra via Diaz, via Peloni e viale Bicchierai.
Il suo cuore sul momento ha ripreso a battere grazie all’intervento di una persona di passaggio che gli ha effettuato il massaggio cardiaco e poi del medico del 118. Ma da allora è sempre rimasto in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Jacopo di Pistoia, lottava tra la vita e la morte finché questa, nel pomeriggio di martedì, ha avuto il sopravvento, portandoselo via.
Un tragico destino, la stessa sorte è toccata anche al padre di Spinosi, più di vent’anni fa, deceduto in seguito a un incidente stradale avvenuto a Masotti. Un’altra tragedia dunque per questa famiglia distrutta nel dolore.
Che ieri, per quello che conta, ha ricevuto l’abbraccio di tanti amici e conoscenti, i paesani di Montecatini Alto dove l’uomo ha sempre vissuto, e tantissimi operatori e volontari della Protezione civile cittadina e anche una delegazione dalla Montagna pistoiese, dove il trentaseienne ha prestato servizio molte volte durante le emergenze dovute alla neve e al maltempo.
Spinosi aveva preso in gestione da qualche anno il bar Le Panteraie di via di Bruceto alla Casina Rossa, zona nord della città. E da sempre era un volontario nelle associazioni, negli ultimi tempi caposquadra del Nucleo operativo radioemergenza sezione di Montecatini, tra gli ultimi interventi quelli durante la tempesta di pioggia e vento che ha abbattuto numerosi alberi nel novembre scorso.
Sul feretro il caschetto giallo di chi andava in prima linea quando c’era bisogno, giorno o notte non faceva differenza. Il vessillo della Protezione civile. Poi le sirene a squarciare la quiete della Rocca. Un figlio di Montecatini Alto che muore troppo presto.
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