Montecatini, la lirica sbarca ad “Acqua in bocca” con l’omaggio a Puccini e a Cerratelli
Doppio appuntamento allo stabilimento termale Tettuccio
Montecatini. “Aqua in bocca ma non troppo” presenta la rassegna “Puccini al Tettuccio” allo storico stabilimento Tettuccio di Montecatini Terme. Due appuntamenti aprono il ciclo di incontri nel centenario della morte del maestro lucchese: mercoledì 31 luglio alle 21 nel piazzale del Banco Mescita ci sarà Diego Fiorini, in collaborazione con la Fondazione Cerratelli e la Fondazione teatro Verdi Pisa; giovedì 1 agosto alle 21 nel salone Portoghesi il tenore Giorgio Berrugi e il baritono Alessandro Luongo.
Cento anni fa morivano Giacomo Puccini e il baritono Arturo Cerratelli. Puccini lasciava incompiuta la sua Turandot, Cerratelli aveva già abbandonato la carriera di cantante. Eppure le loro strade si erano incrociate più volte. Cerratelli è uno dei primi interpreti de La Bohéme, titolo pucciniano mai scomparso dai cartelloni mondiali: nel 1896, lo troviamo come Shaunard nell’allestimento all’Opera di Roma, lo stesso anno del debutto torinese del capolavoro parigino di Puccini. Guarda caso proprio l’opera che in buona parte il maestro lucchese compone (II e III atto) in Valdinievole. La Bohème galeotta, dunque, fra il baritono e il compositore. Ma non solo. Nel 1914 Cerratelli fonda a Firenze la omonima Casa d’arte, rilevando l’ottocentesca Sartoria Teatrale di Oreste Aliandri. E la trasforma in un riferimento mondiale del teatro, dell’opera, poi del cinema, fino all’Oscar per i costumi del film “Giulietta e Romeo” diretto nel 1968 da Franco Zeffirelli.
Da una ventina di anni, la Fondazione Cerratelli conserva questa eredità preziosa: oltre 25mila costumi, indossati da attori, attrici, cantanti e divine come Maria Callas. Non sono semplici costumi di scena. Sono capolavori integrati nelle regie, negli allestimenti d’opera, firmati dai più grandi artisti del XX secolo: Danilo Donati (l’uomo dell’Oscar), lo scultore Pietro Cascella, gli artisti Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Renato Guttuso, Emanuele Luzzati, Mino Maccari, Odette Nicoletti, lo scultore Mimmo Paladino e Pier Luigi Pizzi, forse il più importante uomo di teatro esistente in Italia (direttore artistico al festival Puccini). A valorizzare questo patrimonio e la sua incredibile storia, da alcuni anni è chiamato Diego Fiorini, direttore della Fondazione Cerratelli e neo presidente della Fondazione teatro Verdi di Pisa.
Sarà lui stasera a far scoprire i segreti custoditi fra le pieghe dei costumi da Oscar, fra sussurri intrappolati nel retropalco dei teatri. A lui spetta il compito di far debuttare nella lirica la rassegna “Acqua in bocca ma non troppo” della giornalista Simona Peselli, conduttrice e direttrice artistica. Fiorini passerà poi il testimone (ideale) a due grandi artisti toscani che domani racconteranno come hanno contribuito a rendere omaggio a Puccini nel mondo con le loro voci: così è in programma al Tettuccio l’intervista doppia al tenore Giorgio Berrugi e al baritono Alessandro Luongo, i monelli (pisani entrambi) della lirica.
