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Viabilità e disagi

Pescia, frana al San Lorenzo. Trovati i soldi per la somma urgenza

di Lorenzo Carducci
Pescia, frana al San Lorenzo. Trovati i soldi per la somma urgenza

L’altra ipotesi è un lavoro risolutivo e tempi più lunghi

28 giugno 2024
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Pescia Potrebbero essere decise già oggi – venerdì 28 giugno – le sorti della strada provinciale Mammianese nord, dove a causa di piogge e movimenti franosi martedì pomeriggio un fronte è crollato per una trentina di metri nel fiume Pescia, nel tratto tra l’albergo San Lorenzo e Pietrabuona. Un tratto che al momento resta accessibile per auto e mezzi leggeri a senso unico alternato, con il divieto di transito per i camion oltre 35 quintali.

Dopo i sopralluoghi effettuati dai tecnici della Provincia martedì e mercoledì, per le 11,30 di oggi è fissata una riunione in cui la Provincia, il Comune di Pescia e i rappresentanti delle cartiere collegate dalla Mammianese discuteranno il da farsi. «La priorità è mettere in sicurezza la strada – afferma Lisa Amidei, consigliera provinciale delegata alla viabilità – per poter garantire il passaggio a coloro che abitano oltre la frana e anche delle attività. Dispiace perché non più tardi di un mese fa avevamo svolto dei lavori sulla strada ma purtroppo la situazione non era definitiva, complice il carico di mezzi pesanti». Ad ogni modo le alternative sono due: «O un intervento immediato di stabilizzazione in somma urgenza per cui la Provincia ha trovato 150 mila euro, che però richiederebbe la chiusura della strada per alcuni giorni, oppure un intervento più risolutivo che richieda tempi più lunghi e costi molto più alti, con la strada che intanto resterebbe con le attuali limitazioni».

Sulla questione interviene anche il Comune pesciatino. «La frana sulla Mammianese rischia di essere un duro colpo per Pescia e la nostra montagna – dichiara il sindaco Riccardo Franchi – sin dai primi momenti abbiamo sollecitato la Provincia a fare indagini accurate vista l’importanza della strada, per la montagna e non solo, dato il transito dei mezzi pesanti destinati anche alle aziende cartarie di San Marcello-Piteglio. Ho scritto al prefetto di Pistoia Licia Donatella Messina per chiedere l’apertura di un tavolo operativo di confronto con tutti gli enti interessati perché riteniamo che debbano essere date delle risposte anche alle numerose attività economiche della nostra montagna. Occorre comunicare con certezza alle aziende quando sarà possibile interrompere il divieto di transito ai mezzi pesanti per la movimentazione delle merci perché sono in ballo l’economia delle imprese e numerosi posti di lavoro».

«Questa frana proprio non ci voleva e riteniamo che, per la complessità dell’intervento e per la strategicità della strada, non possa essere solo la Provincia di Pistoia ad occuparsi di questa questione – aggiunge il vicesindaco di Pescia con deleghe a montagna e attività produttive Luca Tridente – occorre in tutti i modi scongiurare la chiusura della strada. Quello che chiediamo alla prefettura è l’apertura di un tavolo di confronto aperto anche agli altri enti e alle associazioni di categoria per limitare al massimo i disagi e salvaguardare l’economia della nostra montagna evitando ripercussioni irreparabili».

Ancor più specifica la posizione espressa dalla Confcommercio Pistoia e Prato. «I lavori per ripristinare il tratto di strada franato devono svolgersi con somma urgenza per attutire al massimo il danno che si sta già producendo per il tessuto economico locale – spiegano dall’associazione di categoria – bisogna intervenire subito con un cronoprogramma certo e rapido, perché una diminuzione della circolazione in quella zona determina un danno reale per tutte le attività della zona. Ci aspettiamo quindi che i lavori vengano svolti in tempi stretti, per tornare quanto prima alla normalità». Oltre a questo, la Confcommercio indica la necessità di adottare un accorgimento in relazione al transito dei mezzi pesanti: «Serve una segnaletica che li avverta a valle che non possono percorrere la strada, perché quelli che arrivano non riescono poi a tornare indietro e rischiano, con il loro peso, di aggravare ulteriormente la situazione. Le opere che verranno svolte dovranno tenere conto di questa dinamica di attraversamento da parte dei mezzi pesanti». l


 

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