Il Tirreno

Montecatini

Basket/serie B Nazionale

Montecatini A2 passi dal sogno. Ad Avellino per chiudere la serie

di Lorenzo Carducci

	Un'esultanza dei giocatori della Fabo (foto Nucci)
Un'esultanza dei giocatori della Fabo (foto Nucci)

Venerdì 7 giugno (ore 20,30) al Pala del Mauro gara 3 della finale playoff tra Fabo Herons e Del Fes. Un maxischermo sarà allestito al Palaterme per seguire gratuitamente la partita

07 giugno 2024
3 MINUTI DI LETTURA





MONTECATINI. Biglietti a 5 euro, ingresso gratis per gli under 25 e l’invito a colorarsi di verde, ma soprattutto a riempire il Pala del Mauro di Avellino, magari superando le 1.700 presenze contro la Pielle Livorno. Stasera alle 20,30, nella gara-3 di finale playoff che per gli Herons sul 2-0 potrebbe già valere la promozione in serie A2, la squadra di Barsotti non troverà quell’ambiente spoglio e dimesso nel quale vinse (69-71) lo scorso 12 novembre, quando propiziò l’esonero di Andrea Crosariol e l’arrivo di Alessandro Crotti sulla panchina della Del Fes, rivelatosi vincente con la cavalcata dal quart’ultimo posto del girone A al quinto posto e poi alla finale. Ma dopo la "campagna vaccinale" fatta di viaggi a Livorno, final four di Coppa Italia e semifinali a Ruvo di Puglia, non ci sono atmosfere calde che possano intimorire gli aironi.

A proposito di clima, l’entusiasmo del popolo rossoblù deve fare i conti con la realtà, montato dal 2-0 ma al contempo compresso dal fatto che la serie sia ancora in gioco e che per andare in A2 serva un’altra vittoria, tutto tranne che scontata. Sono ore di magone, in cui il sogno preme per uscire e diventare realtà, e che stasera all’ora x in tanti cureranno condividendo le emozioni davanti al maxischermo del Palaterme. Coach Barsotti dopo gara-2 ha comprensibilmente invitato alla calma, non foss’altro che per le rimonte completate da entrambe in semifinale. Semmai quel fermento interiore va trasformato in concentrazione, in una partita nella quale difficilmente Avellino si farà sopraffare come martedì, quando comunque dal -24 dell’intervallo è riuscita a ricucire fino a -10 a 4’ dalla fine spinta da Chinellato e Verazzo. Aldilà dei 93 punti segnati, il modello a cui rifarsi è quella faccia tosta mostrata in gara-5 al PalaColombo di Ruvo. Perché è lecito aspettarsi che spalle al muro Bortolin e compagni siano pronti a gettare il cuore oltre l’ostacolo, col cinismo della disperazione. Sulle chances di Avellino influiranno anche le condizioni del tiratore sloveno Vasl, di capitan Carenza (rispettivamente 7’ e 6’ giocati in gara-2 a causa di problemi fisici) e del jolly Verazzo (dolorante all'inguine a fine gara-2). Ma tutti e tre stringeranno i denti.

Mentre la Fabo, nonostante qualche acciacco, si presenta al completo con un Giorgio Sgobba ritrovato e apparso in palla nei 21’ sul parquet di tre giorni fa. Per il resto le chiavi della finale sembrano ormai consolidate. In primis l’area, punto di forza degli irpini in attacco, che gli Herons sono riusciti a ridurre ai minimi termini concedendo solo 24 punti dopo i 46 subiti domenica in gara-1. Con menzione d’onore per Radunic, capace di tenere Bortolin a 3/9 da due. Affine poi è la questione rimbalzi, valvola per ora gestita da Arrigoni e compagni. Un altro aspetto in copertina riguarda il ritmo, dal momento che far schierare la difesa di Crotti (peraltro espulso in gara-2) equivale spesso ad auto condannarsi a tiri complicati o doversi inventare pertugi nel traffico. Infine le percentuali da tre punti, che al momento vedono la Del Fes a 5/35 (14%) e quindi con evidenti margini di miglioramento, così come anche la Fabo può fare di più rispetto all’attuale 26%. Al Palaterme Avellino ha segnato 63 e 60 punti, ma in casa ai playoff gira a 80 di media. Un antidoto potrebbe essere la solita varietà di protagonisti: nell’ultima il trascinatore è stato il cigno Chiera con 22 punti, ma le possibilità sono tante. Con in mente un solo piano: tornare a Montecatini per la festa promozione e non per gara-5.


 

Primo piano
La tragedia: la ricostruzione

Rogo al poligono di Galceti, le vittime hanno provato a domare le fiamme con l’estintore: chi sono, cos’è successo e le testimonianze

di Paolo Nencioni